di Rebecca Giusti
Si sta chiusi
Piangi gridi ti vorresti strappare la vita
Prendere a morsi questo cosmo
Che ti ingabbia ogni secondo
Perché ti illude di esistere
Quando poi lo sai anche tu
Che se lo provochi, poi ti risucchia
Si sta chiusi
Come finestre di case fredde d’inverno
Senza riscaldamento
E poi lo sai anche te
Che ti dovrai abituare al tuo essere
E poi lo sai anche te
rimarrà schiacciato dalla mole di altri
Si appiattirà sotto una coperta di piume pesanti
Per finire addormentato
Si parla con noi stessi
Ma finiamo per odiarci
Dopo un po’ che stai con qualcuno
Scivoli in una noia che ti corrode,
non sapendo quando ridere
E quando dirti di farla finita.
Giovane edera
Ci si guarda e ride
Poi ti alzi perché qualcuno ti chiama
Penserei che confusione
Proprio mentre ci si sfiorava come se avessimo piume in mano
Ma io ti osservo disinteressata
E sembra che tu sia un’edera,
verde come la giovinezza
tremendo mentre ti stritola con finto interesse.