di Edoardo Puccetti
Come tutti sappiamo il calcio è lo sport più seguito al mondo, ma molto spesso viene messo in secondo piano il fattore economico che lo riguarda. Parliamo di milioni di euro che circolano grazie agli sponsor, agli store dedicati alle squadre, ai biglietti per vedere le partite e ai giocatori, che sono quelli che influenzano maggiormente. Questa cosa aiuta, perché è vero che girano tanti soldi, ma si creano posti di lavoro per un gran numero di persone. Allo stesso tempo il denaro rovina questo sport dal punto di vista morale, poiché molti giocatori pensano prima ai soldi e poi alla squadra dove devono andare a giocare.
Un esempio recente è quello di Cristiano Ronaldo, che è stato acquistato dalla squadra araba Al-Nassr e guadagna una cifra di 70 milioni di euro netti all’anno. Un altro concetto molto importante da introdurre è quello del fair play finanziario, che mira a far estinguere i debiti contratti dalle società calcistiche e ad indurle nel lungo periodo ad un auto-sostentamento finanziario. Tuttavia non sempre è stato rispettato, e questo ha portato diversi problemi ad alcuni club.
Il momento finanziario più importante per il calcio è quello del calcio-mercato, dove vengono acquistati e venduti i giocatori. Il mercato si divide in mercato invernale e mercato estivo: quello invernale dura tutto il mese di gennaio, mentre quello estivo dura dal 1 luglio al 31 agosto (o 1 settembre).
Il comportamento dei giocatori riguardo ai soldi varia molto: alcuni li spendono per auto, orologi, vestiti, mentre altri li investono e li donano in beneficenza. Ad esempio qualche anno fa ci fu un episodio molto commovente che vide come protagonista sempre Cristiano Ronaldo: fu chiesto al campione portoghese di vendere una sua maglietta da gioco firmata e donare il ricavato ad un bambino malato per pagare un’operazione, ma il giocatore decise di pagare di tasca sua l’intero importo dell’intervento. Questo dimostra come molte persone si sbagliano riguardo ai giocatori, pensando che siano solo degli egoisti, mettendo in evidenza anche il fatto che molti di questi atleti vengono da realtà molto difficili.