di Rebecca Giusti
Mi chiedo come mai le persone urlano cose assurde (che per la maggior parte la persona a cui sono rivolte neanche sente per intero o capisce in minima parte) per la via, sorridendo beffardi di un atto inutile per tutti che non porterà niente a loro (perché non ho mai conosciuto una ragazza che appena ha sentito un “bella gnocca dove corrii??” si è gettata sul cruscotto della macchina da cui proveniva la voce chiedendo con voce sognante se quel meraviglioso cavaliere urlante avesse già una fidanzata o si potesse offrire lei per quel ruolo) né tantomeno a tutti quelli in quel preciso istante nello stesso posto, che, il più delle volte, si guardano intorno un po’ infastiditi e con una leggera punta d’imbarazzo.
Voglio dire che le ragazze, ragazzi o la persona a cui stiamo rivolgendo quello sguaiato grido ha semplicemente un corpo, ma se guardate sul sedile dell’auto o della bicicletta dove vi trovate, scoprirete con vostra immensa sorpresa ed emozione, che ne avete uno molto simile. Possedete due gambe (le estremità anteriori che vi sorreggono quando camminate o praticate attività fisica, se a qualcuno sfuggisse momentaneamente l’arto a cui faccio riferimento), la parte superiore del torace, con due braccia ed un petto, più largo e voluminoso in alcuni casi e in altri con una leggera peluria e piuttosto magro. Ed indovinate un po’, ne abbiamo tutti uno UGUALE. Ma non vi sembra fantastico? Cioè se ci pensate sembra quasi di essere in un videogioco come the sims dove siamo tutte pedine identiche in videogioco di società con lo stesso avatar, che si differenzia solo per secondari tratti delle parti del corpo di ognuno. Quindi è alquanto bizzarro richiamare con fischi e frasi sbilenche l’attenzione di tutta una strada su un paio di gambe o su un didietro (non so se è possibile usare questa parola in un giornale per ragazzi, ma cercate di giustificarmi perché ho cercato di utilizzare il termine più formale possibile) dato che tutti i passanti e l’artefice stesso dell’urletto ironico ne ha uno. Si, abbiamo tutti un didietro e delle gambe se guardiamo in basso nel nostro corpo. Sono come due radici che ti ancorano al pavimento e, a quanto pare catturano maggiormente l’attenzione più magre e lunghe sono. Se notate infatti, anche la persona a cui viene rivolta quella frase sprezzante si mostra infastidita da quest’azione la maggior parte delle volte, perché allora dovremmo tutti continuamente urlare anche: Che magre corte! Che bella donna! Quanto sei peloso!!! Ma questo renderebbe le strade troppo rumorose e caotiche ed allora sì che non si capirebbe più niente. Non è utile a nessuno, a niente, al nulla cosmico, neanche alle piante che in quel momento sono impegnate a prendere il sole nell’aiuola di fianco ricevere questi apprezzamenti. La persona che le sente infatti, comincerà a chiedersi forse: Per queste gambe che ha anche lui devo essere indicata a tutti? Forse non voglio averle più allora….. Dovrei ingrassare? Renderle più magre per far fermare altre macchina e creare una sorta di “leg show” con ulteriori fischi e frasi di complimenti? Cosa devo fare con le mie gambe? Ne ha uno anche il signore che passa qui accanto a me, come mai io devo essere la protagonista involontaria dello spettacolo a cui partecipo nel ruolo di “gambe lunghe” e a lui nessuno urla “gambe pelose” o “gambe di un signore sulla sessantina a ore 12!”. Non ha senso urlare in modo violento, senza conoscere la persona a cui vengono rivolte queste frasi strane e la maggior parte delle volte sconcie, capito? Non so se ho spiegato benissimo il mio punto di vista ma, se provate a mettervi nei panni di un alieno o un marziano che arriva sulla terra con la sua rotante navicella, non credete che questo contribuirebbe a far scendere la sua opinione nei nostri confronti? “Strano, questi esseri che hanno scoperto la penicillina, costruito il Big Ben ed elaborato quel foglio che definiscono la tavola periodica, si urlano per strade anonime cose come “Ehi, Bellezza! Dove vai con quelle cosce?”. Ma non si accorgono che tutti hanno delle cosce e la ragazza piega la testa quando sente questi fischi?. Sono folli per alcuni versi questi bipedi……”