Lo sguardo dolce e solitario del saggio

di Michele Puccini

“Plotino o la semplicità dello sguardo”, di Pierre Hadot, (direttore della École pratique des hautes études dal 1964 al 1986 e poi nominato professore al Collège de France), è un titolo tanto efficace quanto enigmatico. Per chi è digiuno di filosofia, anche il nome “Plotino” può lasciare abbastanza indifferenti, ma allo stesso modo la seconda parte del titolo lascia intuire che vi è qualcosa di estremamente semplice nel libro, ma capace di toccare la dimensione umana, proprio come lo sguardo di un attento osservatore, che notando diverse situazioni riesce a mettere insieme i tanti piccoli dettagli che le compongono e magari ad entrare in empatia con l’evento o chi vi è coinvolto.

È proprio con questa tecnica che Pierre Hadot cerca di comunicare con il lettore, trasmettendogli un qualcosa di suo e dandogli un qualcosa che resti e che si riveli un vero insegnamento spirituale per la propria coscienza attraverso il pensiero del filosofo greco. È interessante cercare di capire proprio perché Hadot abbia scelto Plotino piuttosto che Socrate, Aristotele o Platone, nomi sicuramente più d’impatto e di cui conosciamo molto di più. Leggi tutto “Lo sguardo dolce e solitario del saggio”

La filosofia tra le righe di un grande neurologo

di Camilla Donati, Thomas Paolinelli e Matilde Petretti

 

“L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” è un libro scritto dal neurologo Oliver Sacks nel 1985 e racchiude una raccolta di storie cliniche che analizzano il caso in questione da un punto di vista umano e  medico, ma non solo, anche da un punto di vista neurologico. L’autore esplora nel testo diverse malattie neurologiche, anche ricorrendo a riflessioni filosofiche e citando, tra gli altri, Schopenhauer, Leibniz, Hume e soprattutto Kant. In questo modo Sacks avvicina il lettore alla realtà percepita dal paziente e fa in modo che esso ne comprenda le origini psichiche di queste neuropatologie. Leggi tutto “La filosofia tra le righe di un grande neurologo”

Il mito della caverna di Platone spiegato da Tim Burton

di Alice Longhi

Grazie al suo inconfondibile stile gotico, che riesce ad essere leggero e romantico, ma allo stesso tempo macabro e malinconico, Tim Burton è ormai uno dei registi più noti degli ultimi decenni.

I personaggi da lui rappresentati sono vicini a quella che è la sua persona: chiuso e solitario, emarginato dalla società per il suo essere strano e inusuale.

Tra le sue fonti di ispirazione artistica troviamo il cinema espressionista degli anni ‘20, le opere dell’autore Edgar Allan Poe, la corrente artistica del surrealismo, ma anche diverse opere letterarie e filosofiche. Leggi tutto “Il mito della caverna di Platone spiegato da Tim Burton”

La musica è più di un hobby

Foto di un dipinto del pittore lucchese Giuseppe Ardinghi

di Francesco Paradossi

Nel XVIII secolo quando si parlava di musica si trattava di Musica Classica che ci ha portati fino al XIX secolo; poi si passò al Jazz che è nato alla fine del XIX secolo per poi andare al Rock degli anni ’40, alla Chanson Francese e alla Musica Pop degli anni ’60, alla Musica Elettronica degli anni ’70 fino poi ad arrivare ad oggi con l’Hip Pop e la Musica Country.

Questa sorta di panoramica riguardante i generi musicali negli anni serve a farci capire che la musica è immortale, nonostante tutte le innovazioni e tutti i cambiamenti che ci sono stati dal XVIII secolo ad oggi la musica non è mai morta, certo, sono nati nuovi generi, si ascolta in modo diverso e si produce in modo diverso ma si parla sempre di musica, che va oltre a qualsiasi ‘’moda passeggera’’. Leggi tutto “La musica è più di un hobby”