di Alessandro Vannucci
I fatti accaduti ad Hong Kong a partire dal giugno 2019 sono l’ennesima dimostrazione di quanto sia difficile, in certi stati, avere una forma di democrazia. I manifestanti vogliono proteggere i diritti concessi loro dal trattato tra Cina e Regno Unito, stipulato alla fine del ventesimo secolo. Il polo commerciale cinese, infatti, è stato per molti anni sotto il controllo inglese come colonia. Per questo motivo, la regione di Hong Kong ha accesso a certe forme di libertà ed autonomia grazie al suo statuto speciale che l’attuale governo cinese vuole ridurre: così, una delle cause scatenanti della protesta è stata la volontà della Cina di introdurre la legge sull’estradizione. Questo provvedimento ha suscitato una sollevazione popolare all’interno dell’ex colonia britannica perché qui hanno trovato riparo gran parte dei perseguitati politici del governo cinese.
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