Martin Luther King e la forza di amare

di Clara Lazzarini

  Un ennesimo caso di discriminazione razziale negli USA ha portato alla morte George Floyd, un uomo di colore ucciso dalla polizia in modo brutale e crudele nello stato del Minnesota. Il libro di cui vi sto per parlare mi sembra l’esempio migliore per riflettere su quanto accaduto e per capire quanto la questione razziale sia stata, e sia tuttora, uno degli argomenti centrali nella nostra società. Il libro s’intitola La forza di amare ed è stato scritto da Martin Luther King nel 1963.

   Il motivo ispiratore di quest’opera è il problema razziale, a cui il leader del movimento nero dedicò tutto se stesso fino al sacrificio della vita. Per comprendere meglio la lotta di questo incredibile uomo, e per capire le sofferenze e le ingiustizie che uomini di colore hanno dovuto sopportare, mi sento di fare un piccolo excursus sulla storia vera e propria della segregazione razziale.

  Negli stati uniti la schiavitù fu abolita nel 1865, grazie al presidente Lincoln, ma nel sud della nazione si era affermato il principio “uguali ma separati”, questo voleva dire che i neri continuavano a essere allontanati e emarginati dalla vita pubblica. Inoltre, nel 1896, la Corte suprema aveva ratificato la segregazione dei neri nei trasporti, nei servizi pubblici, nelle scuole ecc, alimentando sempre di più il divario sociale. Solo dopo la seconda guerra mondiale ebbero un grande sviluppo movimenti antisegregazionisti, che trovarono il loro riferimento nella Chiesa evangelica e praticarono forme di lotta nonviolenta.

Leggi tutto “Martin Luther King e la forza di amare”

Umiltà e semplicità, per un po’ di felicità

di Alice Travaglini

   Marco Aurelio è stato un importante imperatore, filosofo e scrittore romano. Nato il 26 aprile del 121 d.C. a Roma e morto in Austria il 17 marzo del 180 d.C., partecipò a molte battaglie e campagne militari e proprio durante alcune di queste scrisse molti pensieri e riflessioni che sono stati poi raccolti nel libro di cui andrò a parlare tra poco. Possiamo quindi considerare Marco Aurelio come un vero e proprio intellettuale, in quanto venne istruito dal filosofo Frontone, in particolare sulla retorica, ma anche perché spesso si dilettava a scrivere in greco, soprattutto per esercitarsi.

   Il suo pensiero filosofico si basava principalmente sullo stoicismo, in particolare a quello di Epitteto, che mirava al raggiungimento della saggezza e dell’equilibrio interiore. La sua opera più importante è conosciuta con diversi nomi, come “Colloqui con sé stesso”, “Pensieri”, “Meditazioni”, o “Ricordi”. È suddivisa in dodici libri ed è stata scritta in greco, anche come esercizio e pratica delle sue conoscenze della lingua. Si tratta di una raccolta di pensieri e riflessioni, risalenti circa agli ultimi dodici anni della sua vita. Queste riflessioni sono scritte sotto forma di aforismi, lunghi o corti, che rappresentano un momento di meditazione personale, poiché Marco Aurelio le scrisse in primo luogo per sé stesso, e non per gli altri.

Leggi tutto “Umiltà e semplicità, per un po’ di felicità”

Chi sono i filosofi? Tafani che punzecchiano la coscienza

di Ludovica Nardi

   L’apologia di Socrate è uno scritto letterario e filosofico nel quale Platone riporta i discorsi tenuti da Socrate in propria difesa nel corso del processo che lo condannò a morte. Era accaduto infatti che Socrate, ormai settantenne, era dovuto salire per la prima volta sul banco degli imputati, per difendersi dalle accuse di corrompere i giovani e di essere empio, rivoltegli da alcuni politici e retori.

   Socrate introduce la sua difesa scusandosi con tono ironico del suo linguaggio semplice col quale prende le distanze dagli altri oratori dicendo: “…..Non al loro modo io sono oratore….” e chiedendo ai giudici di non farsi adescare dalle loro belle parole, ma di accertare la verità che lui dirà. Ma si capisce che la verità non interessa a nessuno, perché il vero motivo delle avversità contro Socrate era di natura politica: infatti per la nuova democrazia l’imputato è ritenuto un soggetto pericoloso e doveva essere eliminato dalla scena politica: le accuse che gli erano state mosse erano solo pretesti.

   Poi inizia la difesa vera e propria, respingendo innanzitutto le calunnie dei vecchi accusatori, negando di essere mai stato un filosofo naturalista, un sofista, e di aver dato lezioni ai giovani dietro compenso. Poi spiega che l’origine di tali accuse è da attribuire alla risposta con la quale l’Oracolo di Delfi l’ha definito il più sapiente fra gli uomini, chiarendo che l’Oracolo non intendeva dire che lui era il più sapiente perché sapeva tutto, ma perché era l’unico a sapere di non sapere, ovvero a non fingere di sapere ciò che non sapeva. E, per verificare tale affermazione ha cominciato a sottoporre ad un attento esame coloro che erano ritenuti depositari del sapere come i politici, i poeti e gli artigiani, accorgendosi che in realtà non sapevano niente e che quindi l’oracolo aveva ragione. Così inizia ad adempiere alla volontà del dio pungolando, “come fa “il tafano col cavallo”, i suoi “sapienti” concittadini, cioè stimolandoli a ragionare, senza avere alcun interesse economico, come dimostra la sua povertà e attirandosi l’interesse di molti giovani che gioivano nell’ascoltare l’esame a cui sottoponeva i suoi concittadini e che iniziarono ad imitarlo. Ma ciò gli procura molti nemici, soprattutto tra coloro che furono da lui esaminati e confutati, in quanto non tutti gli interlocutori erano intelligenti e riconoscevano i propri errori.

Leggi tutto “Chi sono i filosofi? Tafani che punzecchiano la coscienza”

La storia della scienza, maestra di vita

di Giacomo Xin Hu

   In questa sua Breve storia della scienza, prima di ripercorrere la storia delle scoperte e delle riflessioni dell’uomo sulla natura, dalle prime opere scritte fino agli ultimi anni del XX secolo, Eirik Newth sviluppa una premessa relativa all’importanza del sentimento della curiosità considerato come ciò che ha permesso alla specie umana di conoscere il mondo che lo circonda. Fin dai primi passi della sua evoluzione la curiosità è stata fondamentale per l’uomo: lo spirito esplorativo ha portato i nostri antenati a spostarsi per il globo, ad apprendere e a crescere fino ad arrivare ai nostri giorni.  Il compito che l’autore si è dato non è facile: infatti, riportare millenni di scoperte e teorie scientifiche costituisce una grande mole di lavoro che non ammette omissioni.

    L’autore spiega con grande cura tutta la storia dell’uomo facendo focus sulle tappe più importanti della scienza; espone in maniera semplice e concisa, portando diversi esempi, che possono aiutare il lettore a comprendere teorie, che specialmente nell’ultima parte del saggio, diventano più complicate. Nel libro Newth analizza il lavoro della scienza, intesa soprattutto come ricerca della verità, mette in primo piano i processi della conoscenza e il loro rapporto con la società, facendo anche trasparire una visione positiva dello scienziato, elogiandone la ricerca e creando attorno agli scienziati più famosi e importanti la curiosità del lettore. Spiega dunque come si sia evoluto il pensiero razionale e lo confronta con il periodo di riferimento, utilizzando un metodo divulgativo che a mio parere aiuta molto il lettore sia ad allargare la propria visione di un periodo storico, sia per comprendere il rapporto dell’uomo con le innovazioni tecniche nel loro rapporto con le scoperte scientifiche.

Leggi tutto “La storia della scienza, maestra di vita”