Come ignorare il giudizio degli altri e vivere felici

di Eva Carboncini

   In questo periodo particolare, ho deciso di dedicarmi alla lettura di un libro che potesse al contempo intrattenermi ed insegnarmi qualcosa di importante, per poter vivere al meglio nella società moderna. Tenendo bene a mente il mio intento, il libro che ho scelto è L’arte di ignorare il giudizio degli altri di Arthur Schopenhauer. Nonostante non conoscessi a pieno l’autore, ciò che mi ha spinto ad intraprendere questa lettura è stato proprio il titolo, che riprende un tema molto importante attualmente e indispensabile per il raggiungimento della felicità, a cui tutti noi tendiamo nel corso della nostra vita.

   Arthur Schopenhauer nacque a Danzica, in Polonia, il 22 febbraio 1788, da un banchiere e una nota scrittrice di romanzi. Le pressioni da parte del padre affinché proseguisse la sua stessa strada non ebbero successo, ma grazie all’influenza della madre, cominciò ad interessarsi alla letteratura ed intraprese gli studi filosofici. Le difficili vicende familiari, tra cui il suicidio del padre e il contraddittorio rapporto con la figura materna, segnarono in modo determinante il suo pensiero. Egli è infatti una delle poche figure veramente sataniche della letteratura e il suo pensiero ha subito molte influenze, tra cui: la teoria delle idee di Platone, il romanticismo, la filosofia orientale, ma soprattutto il criticismo e la “volontà di vivere”, interpretata alla luce della filosofia di Immanuel Kant, e in particolare dei concetti di noumeno (la cosa in sé) e fenomeno (la cosa come ci appare).

   L’arte di ignorare il giudizio degli altri riproduce il quarto capitolo degli Aforismi per una vita saggia di Arthur Schopenhauer. Il suo tema principale è “ciò che uno rappresenta”, e fa seguito al secondo capitolo su “ciò che uno è” e al terzo su “ciò che uno ha”, mentre il primo capitolo riporta le Osservazioni generali sul tema della vita saggia e felice. In questo libro l’autore analizza e sottolinea l’assurdità di molti dei pareri altrui che, se presi troppo in considerazione, possono portarci a modificare la nostra condotta, e ci mostra come imparare a vivere guardando prima di tutto al nostro benessere, per condurre un’esistenza appagante e ritrovare così la serenità interiore.

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Papà eccole!

di Alessandro Rosati

   Forse le abbiamo viste così, in una notte quasi d’estate, una di quelle in cui si percepiscono la bella stagione in arrivo e le giornate sempre più lunghe, con le pupille fisse nello schermo della televisione, seduti su un divano che quasi completamente avvolgeva i nostri corpi bambini o su un seggiolone che ci portava a malapena all’altezza del tavolo. Anzi, probabilmente le abbiamo viste proprio così la prima volta, con gli occhi di chi ancora del mondo giustamente comprende poco, con il viso illuminato da quella magia di colori inconfondibile.

   “Papà e quelle cosa sono?” “Le Frecce tricolori”. Magari la domanda è stata questa, e la risposta tanto secca quanto esaustiva: tra le tante parole vuote della televisione, quelle due suonavano in maniera particolare. Un accostamento felice, sarà per quella bandiera disegnata nel cielo che corre proprio come una freccia, o forse per quel blu sgargiante degli MB339, gli aerei in dotazione alla Pattuglia Acrobatica Nazionale, o forse ancora per il senso di leggerezza che da decenni trasmettono a chi sta a terra, con gli occhi fissi nel blu.

   Nel frattempo siamo cresciuti, alcuni sono diventati ragazzi, altri uomini, eppure loro sono sempre lì a colorare i cieli Italiani e non solo.

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Gli enigmi di Apollo e la nascita della filosofia

di Caterina Simonetti

  Oggi vorrei parlare di un libro molto interessante: La nascita della filosofia di Giorgio Colli. L’autore di questo piccolo libro nacque il 16 gennaio 1917 a Torino e morì il 6 gennaio del 1979 ed è stato per diversi anni un filosofo e un docente di filosofia antica all’università di Pisa. Colli diede un contributo storico, filologico e critico importante su molti autori, in particolare Nietzsche, che proprio nel corso di questo libro nomina svariate volte esponendo le sue idee su diversi temi. Quest’ultimo è un filosofo del ‘800 originario della Prussia, uno dei più importanti di tutta la storia, un grande ammiratore della tragedia greca. In questo libro Colli ci parla dell’evoluzione della filosofia. La sua origine, ci spiega, non si rintraccia in Socrate e Platone, ma molto prima, nell’età arcaica, con il culto degli dèi. Soprattutto di Apollo e Dioniso. Infatti Platone guarda con venerazione al passato, a un mondo in cui erano esistiti davvero “i sapienti”, e non a caso si presenta come un filosofo, cioè come “un amante della sapienza”, uno che la sapienza non la possiede.

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La filosofia di Walt Disney in quattro film

di Sara Bigongiari, Bianca Doberti, Erica Lucchesi ed Elisa Sorbi

   Dietro i film di Walt Disney c’è tutta una filosofia, e precisamente quella singolare e specifica che caratterizza, attraverso molteplici declinazioni, il mondo Disney. Spesso i bambini vedono solamente l’aspetto divertente di una storia, ma in realtà ogni cartone cela un significato più profondo. Oggi, ci soffermeremo sulle visioni del mondo che stanno dietro quattro distinti film di Disney, e per la precisione Pinocchio, Il Re Leone, Inside Out e Wall-e.

Pinocchio

   La storia di Pinocchio non è solo una favola, ma anche come un viaggio del singolo alla conquista della sua umanità. Ogni personaggio rappresenta qualcosa e ha un ruolo. Mastro Geppetto è la caricatura della brava persona, il grillo parlante è la coscienza del burattino ed è un filosofo inascoltato, il Gatto e la Volpe sono degli imbroglioni che pensano solo ai soldi e la Fata turchina rappresenta la provvidenza. La trasformazione finale di Pinocchio da burattino a essere in carne ed ossa non è solo un lieto fine, ma può essere vista come un processo umano che conduce da un essere istintivo a un essere cosciente dell’importanza di un vivere in modo dignitoso.

   Nei cartoni Disney troviamo molti elementi tragici, infatti sono molto importanti avventure e perdite. La morte dei personaggi è frequentemente accompagnato dal senso di rinascita e purificazione, come succede anche in Pinocchio, che dopo aver salvato Mastro Geppetto dalla balena muore per poi tornare in vita come un bambino in carne ed ossa dopo aver agito in maniera eroica per salvare il padre.

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