Il patrimonio artistico nella Costituzione italiana

di Nicole Mango

   L’articolo 9 della costituzione italiana stabilisce che “La Repubblica promuove lo sviluppo e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” Leggendo questo articolo una domanda sorge spontanea: “che cosa significa?” Questo articolo non riguarda solamente soggetti prettamente artistici come opere d’arte o edifici storici, ma pone l’attenzione su svariati campi passando dalla scienza al paesaggio, trattando ognuno di essi come “un bene da tutelare”.

   Tuttavia, benché queste siano tutte manifestazione della cultura, questo articolo le affronta da prospettive differenti. Promuovere la scienza e la tecnica infatti significa concedere la libertà di ricerca e di divulgazione, ma benché questa parte dell’articolo sottolinei soprattutto l’importanza del progresso scientifico e tecnologico per la società, è anche volta a esprimere l’esigenza di difendere la libertà di parola poiché tutte le scoperte sono necessarie per lo sviluppo della comunità e nessuna deve essere nascosta o censurata.

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Le stagioni ci sarebbero ancora… basterebbe riscoprirle

Il 17 Giugno è la giornata nazionale contro la desertificazione e la siccità

di Irene Stefanini

   In questi giorni di pioggia e brutto tempo sembra strano parlare di questo argomento, eppure è un fenomeno che negli ultimi decenni è cresciuto in modo esponenziale. Da studi e fonti recenti il 75% del mondo è a rischio di desertificazione, e in buona parte si trova già in stato desertico. Se persistono queste condizioni si prevede di arrivare al 90% nel 2050. Nell’immaginario infantile il deserto è quella landa di sabbia e dune dove c’è sempre il sole e tanto caldo; in realtà esistono molti tipi di terreno desertico in cui l’unica costante è la scarsezza di precipitazioni. Una zona desertica si può formare in molti modi: il più classico è, come già detto prima, l’assenza di precipitazioni che non bagna il terreno e rende la terra asciutta e arido; ma anche incendi e sfruttamento eccessivo del terreno possono impoverirlo fino a renderlo non più fertile.

   I cambiamenti climatici hanno naturalmente avuto un impatto molto negativo sul terreno e gli equilibri delle coltivazioni ma gran parte della colpa è anche dell’uomo. Con la diffusione di regimi alimentari quali essere vegetariani o vegani e diete che richiedono alcuni prodotti o determinati processi, ma anche semplicemente con l’aumento costante della richiesta i produttori e le aziende agricole per soddisfare quelle devono continuamente incrementare la produzione in larga scala anche con metodi più innovativi. Oltre gli ormai diffusi OGM gli ingegneri e biologi agricoli, in collaborazione con altri scienziati stanno studiando nuovi metodi per ricavare più prodotti in meno tempo, più varietà con meno occupazione di spazio; uno studio recente, infatti, ha fatto sì che dei fiori di ciliegio fossero mandati sulla luna per 8 mesi e, a causa dei diversi cicli e rivoluzioni di Terra e Luna, una volta piantato i semi di questi fiori sulla terra questi sarebbero fioriti 6 anni prima del previsto.

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La gentilezza non è una bugia

Gli scritti sul Giappone di Karl Löwith

di Viola Benedetti

   Karl Löwith, uno dei più importanti filosofi del Novecento, vive in Giappone nella condizione d’esiliato tra 1936 e il 1941. Là si guadagna da vivere insegnando filosofia europea all’università di Sendai e intanto osserva, confronta e valuta quello che gli si presenta come un mondo alla rovescia rispetto all’Occidente e all’Europa.

   Scritti sul Giappone presenta alcune differenze fondamentali tra la cultura della civiltà giapponese (orientale) e quella europea (occidentale). La prima differenza sostanziale tra questi due mondi concerne la storia fin dalle origini: la società occidentale era caratterizzata dalle polis greche (società tendenzialmente “democratiche”) guidate a volte da rappresentanti del popolo, in cui non vi era un capo assoluto; a differenza delle società orientali, caratterizzate quasi sempre e più lungo da una simile figura. Nell’opera I Persiani di Eschilo è possibile vedere questa differenza in quanto, nella guerra tra greci e persiani, la regina di Persia, che era stata sconfitta, chiese il perché di questa sconfitta, e le fu risposto che i greci non erano servi di nessuno, non erano cioè disposti a lasciarsi sottomettere. Ciò spiega perché, mentre l’oriente è più disposto ad obbedire, la storia dell’occidente può essere letta come la storia della progressiva conquista della libertà.

   La guerra greco-persiana si collega al fatto che l’uomo occidentale ama fare esperienze e viaggiare mentre quello orientale si dedica alla meditazione. Il mondo occidentale appare individualista, perché valorizza la libertà individuale e le ricchezze individuali, e quindi si basa sul successo dell’individuo. Mentre la cultura orientale, e in particolare quella giapponese, si concentra su tutt’altro: sulla collettività, sull’obbedienza e soprattutto sul fatto che non viene data grande importanza alla vita come invece accade in occidente; anzi, per gli orientali la perfezione risiede nel vuoto, il vuoto è tutto, è l’essenza e il raggiungimento della pace. A differenza dell’uomo orientale, quello occidentale non riesce a concepire un vuoto senza una forma, un qualcosa che lo rappresenti concretamente.

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L’importante è accendere il cervello

di Irene Stefanini

   Fino a qualche anno fa non c’erano molti modi per informarsi, ma negli ultimi decenni la situazione è decisamente cambiata. Nonostante alcuni malinconici rimangano legati ai giornali, ormai i telegiornali ed i giornali online sono diventati il principale mezzo di informazione: gli adulti a piccoli passi sono passati dai giornali, poi al televideo e infine al telegiornale mentre i giovani che stanno entrando nel mondo degli adulti cominciano il loro cammino dai social network e dai siti internet.

Non conta il modo o il mezzo, l’età o la condizione sociale; oggi rimanere disinformati è pressoché impossibile.

   Eppure, in questo clima di “sovra-informazione” sembra quasi che si stia diventando sempre più ignoranti e deficienti. Come già anticipato, i telegiornali sono la colonna sonora della nostra vita e le informazioni su internet sono diventate le nostre letture quotidiane. Così bombardati da notizie e informazioni, i nostri cervelli stanno perdendo la capacità di capire, recepire veramente il messaggio di queste: molto spesso sentiamo cronaca nera e servizi spiacevoli come fossero normalità e ci lasciamo scandalizzare dal gossip del giorno o dalla notizia sul calcio mercato.

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