I colpi di Stato

Che cosa accomuna i tentativi di rovesciamento del potere, dall’antichità a oggi

Di Riccardo Orgolesu*

Ammettiamolo, ci sono certi eventi che ci sembrano lontani, che sembra impossibile capitino proprio a noi, proprio qui, o anche solo vicino. L’idea che questi eventi possano toccarci ci spaventa, al punto che anche solo al sentir nominare guerre, stermini e catastrofi varie scatta la reazione pavloviana della negazione. Non può succedere, perché dovrebbe? Certo, è vero che, ormai, dopo l’esperienza del nazifascismo, l’Europa dovrebbe avere gli anticorpi un po’ per tutto, eppure, con il ritorno della guerra in Europa, e la sconcertante leggerezza con cui si banalizza, ormai, qualsiasi celebrazione e apologia del fascismo, perlomeno un po’ di sdegno dovrebbe essere d’obbligo.

Il tema dei colpi di stato non è un tema allegro. Non lo è, perché, per esempio, è stato con un colpo di stato, la famosa marcia su Roma, che il fascismo ha preso il potere in Italia. Il colpo di stato in un Paese democratico non è che l’assassinio della democrazia, il barbarico omicidio delle istituzioni, il rovesciamento e la presa di potere da parte di una persona, o di un gruppo più o meno nutrito, che si beffa di tutti quei processi democratici che dovrebbero essere alla base di ogni organizzazione politica. Leggi tutto “I colpi di Stato”

Strange Days, The Doors a tutto tondo.

di Greta Federighi

   Strange Days è un album dei Doors pubblicato per la prima volta nel settembre 1967, fu registrato negli studi della Sunset Sound Recorders e prodotto da Paul Rothchild. Ma prima di recensire questa raccolta di brani, introdurrò brevemente questa band: come si può facilmente intuire, è un gruppo originario degli Stati Uniti d’America, precisamente fondato nel 1965 a Venice Beach, Los Angeles, dal cantante e frontman Jim Morrison, dal chitarrista Robby Krieger, dall’organista e tastierista Ray Manzarek, e, infine, dal batterista John Densmore; nella loro carriera sono riusciti intelligentemente a unire blues, jazz e psichedelia, creando suoni più unici che rari e utilizzando effetti sonori letteralmente extraterrestri. Leggi tutto “Strange Days, The Doors a tutto tondo.”

Ai bambini del lager di Terezin

di Lisabetta Raffaetà

 

Puoi togliermi il cielo

ma il cielo

è negli occhi del mio compagno di sventura.

 

Puoi togliermi il calore,

ma il calore

è nella forza del ricordo.

 

Puoi togliermi la libertà

ma la libertà

è la forza della fantasia

 

Puoi togliermi la speranza

ma la speranza è fanciullezza,

annientarla è cosa dura.

 

Puoi calare, oh carnefice,

la falce oscura della morte

sui piccoli innocenti,

ma altri bambini nasceranno

e di nuovo gli uomini

ammireranno la libertà del cielo,

di nuovo ricominceranno a sognare

di nuovo impareremo a volare

ad amare, desiderare

 

perché i bambini sono vita

e la vita vince sempre,

anche il male oscuro.

 

 

La scuola del merito

Quando il merito nasconde il privilegio

di Riccardo Orgolesu*

Negli ultimi vent’anni, il Ministero della Pubblica Istruzione ci ha tirato diversi scherzetti. Prima, senza dirci nulla, ha ben pensato di cancellare “pubblica” dalla sua targhetta. Ora, invece, ci ha addirittura aggiunto la parola “merito”! Beh, certo, questa volta nello scherzo si è portato dietro anche gli altri: pensate che abbiamo addirittura il ministero dello sport. Per non parlare del ministero dell’ambiente e della “sicurezza” energetica, che sostituisce la transizione, o di quello delle politiche del mare (ah, però, pure repubblica marinara!). Giurerei anche di aver sentito un certo sovrano delle foreste, tra i nostri ministri.

Scherzi a parte, il nuovo governo ha apportato numerose modifiche ai nomi dei diversi dicasteri, tanto che alcuni sono davvero irriconoscibili, ed è difficile capire quali fossero fino a qualche mese fa. Sono alterazioni che non necessariamente rispecchiano reali mutamenti nell’area di competenza del ministero, ma sono più che altro un tentativo bislacco e mal riuscito di dare l’idea di un esecutivo che vuole cambiare le cose.
La scelta dei nomi, anche se in alcuni casi non fa ben sperare nel progresso, è coerente con quelle che sono le battaglie tradizionali della destra nostrana: la sovranità, o forse sovranismo, la sicurezza, la famiglia “tradizionale”, per citarne alcune. E, in fondo, cosa ci si poteva aspettare? La destra fa la destra, e in una democrazia è giusto così, con buona pace di chi, come il sottoscritto, questi nuovi nomi proprio non li regge. Leggi tutto “La scuola del merito”