di Virginia De Luca
9 dicembre 2019, sei mesi alla maturità, 6 mesi come il tempo passato da giugno ad ora. Tempo che è volato, tempo che pare inesistente, tempo che avrei voluto non passasse mai. Già, avrei fatto di tutto affinché settembre non arrivasse mai, ma allo stesso tempo non vedevo l’ora. Come dice Jovanotti settembre porta sempre un po’ di malinconia, ma allo stesso una strana felicità.
Settembre è un mix di emozioni, paure, ansia. Settembre vuol dire ricominciare, settembre per me quest’anno significava cominciare a pensare a me stessa, al mio futuro e alla mia vita, ma non solo, settembre per me quest’anno significava iniziare un percorso e allo stesso tempo terminarlo.
Il settembre di quest’anno me l’ero immaginato, e l’avevo sempre visto come un giorno lontanissimo della mia vita.
Ma settembre è arrivato, è passato e adesso siamo a dicembre. Solo 6 mesi mi separano dalla fine della scuola, ma questa volta non per soli tre mesi, questa volta è per sempre. Lo credevo così lontano questo momento, mi sentivo così piccola a vedere gli altri al mio posto, credevo che per me questo giorno non sarebbe mai arrivato.
Non so spiegare come mi sento, è un mix di emozioni e paure; paura di crescere, paura di diventare grande, paura di fallire, paura di trovarmi di fronte ad una realtà a cui non sono abituata.
Ho sempre detto di non vedere l’ora di finire la scuola, di smettere con le verifiche, le interrogazioni, i professori etc., ma adesso mi domando: cosa ne sarà di me dopo?
Non so rispondere a questa domanda, non so cosa sono senza la mia scuola, i miei compagni, le mie ansie, non so rispondere perché non mi sono mai soffermata a pensarci più di tanto, ho sempre pensato che avrei avuto tempo per farlo.
Questo è il mio posto adesso e probabilmente, per quanto io possa dire di
odiarlo, non vorrei lasciarlo mai.
Sì perché alla fine credo che nessuno vorrebbe mai abbandonare la scuola,
nessuno vorrebbe mai sentirsi grande, capire che d’ora in poi ci deve mettere davvero la testa, capire che quel tempo che credevi di avere per pensarci ormai è scaduto, perché il tempo per pensarci è arrivato e si fa sentire.
È l’una di notte, domani è lunedì e avrò compito di Inglese, in mezzo agli
altri miei mille pensieri la mia testa è finita a cantare la classica canzone “notte prima degli esami”.
Ho immaginato il giorno prima il mio esame di maturità, ho immaginato di essere insieme ai miei compagni di classe, alle persone con cui sono cresciuta, inginocchiati davanti al cancello della scuola a pregare.
Ho immaginato le emozioni che avrei potuto provare in quell’esatto istante
e non ci sono riuscita, non ci sono riuscita perché la mia testa ha di nuovo pensato che ho ancora tempo per pensarci, ancora 6 mesi prima di quel giorno.
Un grande senso di ansia mi ha assalito. Questi 6 mesi voleranno, questi 6 mesi mi sembreranno non essere mai passati, arriverà quel giorno e finalmente il tempo sarà passato e io mi troverò faccia a faccia con la realtà che tanto mi spaventa portandomi dietro tutte le cose e le persone che mi hanno dato qualcosa in questi anni per aiutarmi a crescere, a scoprirmi.
Mi godrò ogni attimo di quest’ultimo meraviglioso anno di scuola, anno di vita e gioventù che presto, bene o male, terminerà, perché il tempo passa veloce ma è prezioso e io non voglio sprecarlo. Mi immagino tra 40 anni a pensare di nuovo alla mia adolescenza, alle risate tra i banchi di scuola, a raccontare aneddoti sulle cavolate fatte in classe o sui professori tanto temuti ed è certo che ricorderò per sempre questi momenti, queste paure e questi anni come gli anni più belli della mia vita.
Pregate per noi maturandi che tra 6 mesi vivremo il momento che aspettiamo da non so quanto, e che porteremo per sempre nel cuore.
Bell’articolo Virgi! Vai così!