di Francesco Paradossi
Nel XVIII secolo quando si parlava di musica si trattava di Musica Classica che ci ha portati fino al XIX secolo; poi si passò al Jazz che è nato alla fine del XIX secolo per poi andare al Rock degli anni ’40, alla Chanson Francese e alla Musica Pop degli anni ’60, alla Musica Elettronica degli anni ’70 fino poi ad arrivare ad oggi con l’Hip Pop e la Musica Country.
Questa sorta di panoramica riguardante i generi musicali negli anni serve a farci capire che la musica è immortale, nonostante tutte le innovazioni e tutti i cambiamenti che ci sono stati dal XVIII secolo ad oggi la musica non è mai morta, certo, sono nati nuovi generi, si ascolta in modo diverso e si produce in modo diverso ma si parla sempre di musica, che va oltre a qualsiasi ‘’moda passeggera’’.
Ciò che apprezzo della musica è il fatto che essa rafforzi ogni nostra emozione o attività: se ci stiamo allenando cerchiamo musica motivante per rimanere concentrati, se durante la giornata sentiamo la nostra canzone/musica preferita siamo più felici, se ascoltiamo una musica/canzone che ci ricorda una persona che è venuta a mancare ci viene tristezza, il rullo di tamburi per garantire maggiore suspense, o le musiche drammatiche o di paura, rilassanti per riposarsi ecc…
La musica è più di un hobby, e molto spesso mi dispiace che molti parlino di musica senza però conoscerla, senza conoscere la sua storia, le sue radici tranne che la loro canzone preferita. Molti non conoscono personaggi che hanno fatto la storia della musica come Wolfgang Amadeus Mozart, Johann Sebastian Bach o Ludwig van Beethoven, non sanno cos’è un sonetto, com’è composta un’orchestra o il ruolo del direttore d’orchestra; ma forse non è neanche colpa dell’Italiano medio: la colpa di questa ignoranza nel campo musicale è del sistema scolastico italiano, in cui l’insegnamento della storia della musica è completamente inesistente se per non tre anni di medie.
In Italia, che è probabilmente la nazione più importante per quanto riguarda la storia dell’arte e della musica, sono spesso ignorate le opere, e talora persino l’esistenza, di musicisti come Antonio Vivaldi, Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e tanti altri.
Per questo ritengo che per lo meno nei licei dovrebbe essere inserita nel triennio la storia della musica e dello spettacolo (per spettacolo intendo teatro, cinema e video-making) in cui viene studiata la storia di entrambe, dalle origini ad oggi.
Questa disciplina porterebbe servire anche a formativi collegamenti con le altre materie, ad avere più tempo per vedere film, concerti o documentari istruttivi che a volte non troviamo il tempo di vedere, per avvicinarsi al mondo della musica, del teatro e del cinema, che sono tutte arti che possono aiutare anche le persone più timide a superare le proprie paure. Per quanto riguarda in particolare il video-making, esso è utile anche per imparare ad avere anche una maggiore confidenza con il computer.
Come dovrebbe essere dunque per me il programma settimanale di un triennio del liceo scientifico? Ecco qui di seguito la mia proposta:
Materia III IV V
1) Lingua e letteratura italiana 4 4 4
2) Lingua e cultura latina 2 2 2
3) Lingua e cultura inglese 3 3 3
4) Storia, Geografia
ed educazione civica 4 4 4
5) Filosofa 2 2 2
6) Matematica 4 4 4
7) Fisica 3 3 3
8) Scienze Naturali 3 3 3
9) Storia dell’arte 2 2 2
10) Storia della musica e
dello spettacolo 2 2 2
11) Scienze motorie e sportive 2 2 2
12) Religione / attività alternative 1 1 1