Il dramma della nascita della Grande Recessione
di Hu Giacomo Xin
Ancora oggi sentiamo l’influenza della seconda crisi economica mondiale, ovvero la “Grande Recessione” e questo evento ha portato a un grave incertezza su scala mondiale. Il caso più vicino a noi è l’Italia, che tuttora non è riuscita a uscire nella palude post-crisi. Ma una delle conseguenze più eclatanti e relativamente recenti è stata la crisi economica in Grecia, che inizialmente non aveva avuto dei segnali catastrofici, ma successivamente si è scoperto un buco di bilancio che rivelava un grave debito da parte dello Stato, cosa che ha portato l’Europa a intervenire in maniera tardiva. Questo fatto, insieme ad altre gravi crisi in Spagna, Portogallo, Irlanda e in tutta l’Eurozona e in generale in tutto il mondo, è scoppiato in America a causa di una bolla economica.
Per gli appartenenti alla mia generazione la “Grande Recessione” è un evento un po’ sconosciuto essendo quest’ultimo nato nel 2007 in America e scoppiato in Europa nel 2008. Soprattutto per questi giovani che non possono aver saputo di questa grande crisi mondiale, che ha influenzato la loro vita in un modo di cui non potevano essere minimante a conoscenza, La grande scommessa è un film che può aiutare a capire la situazione economica in cui noi ancora viviamo. The Big Short è un film diretto da Adam McKay nel 2015 tratto dal libro di Michael Lewis “Il grande scoperto” (The Big Short: Inside the Doomsday Machine). Candidato a cinque Premi Oscar tra cui miglior film, si è aggiudicato il titolo di miglior sceneggiatura non originale.
La narrazione si incentra su quattro storie di diversi personaggi che hanno scoperto la grande truffa dietro il mercato immobiliare americano. Il primo ad accorgersene è l’eccentrico hedge fund Michael Burry, che, attraverso un’analisi del mercato dei mutui subprime ad alto rischio (indicano quei prestiti che, nel contesto finanziario statunitense, vengono concessi ad un soggetto che non può accedere ai tassi di interesse di mercato, in quanto ha avuto problemi pregressi nella sua storia di debitore) del 2003 e del 2004 (analisi che nel film viene fatta personalmente, controllando tutti mutui esistenti n.d.r.), giunge alla conclusione che il mercato immobiliare sarebbe crollato nel secondo trimestre del 2007.Questo lo spinge a creare dei mercati di credit default swap (Il credit default swap o CDS è uno swap che ha la funzione di trasferire il rischio di credito. È classificato come uno strumento di copertura ed è il più comune tra i derivati creditizi.), scommettendo, in pratica, contro un fiorente e a prima vista inattaccabile mercato immobiliare. I suoi movimenti attirano l’attenzione del banchiere Jared Vennet (ispirato alla figura di Greg Lippman) che capisce a sua volta il pericolo dietro i mutui e decide di mettere delle sue quote in questo affare, spingendo anche il trader Mark Baum e il suo team investire sul piano, dopo che questi scoprono che il crollo incombente del mercato verrà amplificato negli effetti della vendita di obbligazioni di debito collateralizzate (CDO si tratta di titoli obbligazionari il cui rimborso non si basa sulle prospettive di reddito o sulla liquidazione di cespiti della società emittente, ma esclusivamente su un insieme di asset sottostanti detti collaterali e consistenti in un bene reale o finanziario concesso in garanzia del puntuale pagamento di un debito) erroneamente valutati sicuri per la compiacenza delle agenzie di rating.
Contemporaneamente due giovani investitori scoprono la bolla immobiliare e i movimenti di Burry e grazie a un banchiere in pensione di nome Ben Ricket riescono a trovare svariati accordi con all’American Securites Forum. Allo scoppio della bolla però i risultati sono peggiori del previsto e tutto il mondo dell’economia cadde, in una sola giornata le borse mondiali furono cancellati 1200 miliari di dollari di capitalizzazione, in concomitanza con la chiusura di Lehman Brothers.
Il film è narrato in una maniera molto avvincente e intrigante, nonostante il tema non attiri l’attenzione di molte persone. Il regista dona un velo di cruda drammaticità che porta la viva attenzione di chi lo guarda e soprattutto riesce a spiegare alcuni termini troppo tecnici anche alle persone non esperte, anche se in alcune parti i troppi termini si accumulano e possono portare confusione i concetti più importanti della narrazione sono spiegati con simpatiche rotture della quarta parete da parte di alcuni attori: Margot Robbie, Selena Gomez, Anthony Bourdain, Richard Taeler. Quindi anche le parti più complicate vengono spiegate nella narrazione o fuori e grazie a una sottile ripetitività che per le persone alle prime armi risulta molto utile e non fastidiosa.
Il film riesce ad avere toni da report televisivo o da documentario, a cui unisce una drammaticità da fiction e propone uno studio della parte umana della vicenda molto approfondito che porta a riflettere molto sull’avidità dell’uomo e su come la sua vita sia legata strettamente all’economia.
Adam McKay, La grande scommessa (The Big Short), 2015.