di Silvia Barsotti
Qualche giorno fa ero seduta in macchina mentre alla radio passava una delle più belle canzoni, a parer mio, mai scritte: Imagine di John Lennon. Proprio quando su quelle dolci note, il cantante mi invitava ad immaginare un Mondo perfetto, all the people Livin’ life in peace, sul telefono mi è apparsa una nuova notizia di cronaca, quella di due ragazze di soli 13 anni, cadute vittima di un episodio di stupro da parte di loro coetanei. Leggendo le parole di quell’articolo sul telefono, i versi di Lennon in sottofondo, scritti da sempre come inno alla speranza, mi hanno fatto, per la prima volta, rendere conto di quanto in realtà costituiscano solo un’utopia, un sogno destinato a rimanere tale, che non troverà mai spazio per realizzarsi. La violenza sulle donne esiste da sempre, ricordiamoci, ad esempio, di quando Alessandro Manzoni ne “I Promessi Sposi”, usava l’espressione ironica “insegnavan la modestia alle fanciulle” per indicare il turpe atto dei soldati spagnoli, che considerandole donne come loro sottomesse ne abusavano, trattandole come oggetti, destinati solo alla soddisfazione del proprio piacere. Nonostante ormai si sappia che questi episodi si verificano serialmente, appare estremamente duro leggere di ragazze a te coetanee, che cadute nelle mani di mostri, si sono fatte così male, da non riuscire a parlarne con nessuno, arrivando persino a pensare di avere la colpa di tutto ciò che è stato. Ragazze, che non appena chiuderanno gli occhi per dormire, verranno riaffiorate da quelle sensazioni orribili, il cui ricordo permanente tornerà ogni volta per tormentarle; si dice che con il tempo tutto passi, ma esperienze di questo genere non possono passare. La notizia di quelle due ragazze arriva in successione ad una marea di episodi analoghi, dove lo senario è pressoché sempre il medesimo orrore. Lo stupro, però, non è solo quell’orribile episodio di cronaca, ma un’abitudine ben più comune, di cui le donne, tutti i giorni, cadono vittima. Molte vi inciampano senza accorgersene, alcune vi scivolano sopra convincendosi che ciò che è successo non sia poi così importante, e altre, purtroppo, solo a fatica riescono a rialzarsi. Ovviamente la gravità di questi episodi non è sempre la stessa e fortunatamente anche gli uomini non sono tutti uguali. Al di là dell’insieme di individui che continuano a vedere le donne solo come un oggetto di piacere, destinato a soddisfare le proprie voglie, esistono anche uomini a cui l’idea di fare qualcosa che possa essere contrario alla volontà della propria donna, non passerebbe mai neppure dall’anticamera del cervello. I veri uomini sono quelli che si prendono cura delle proprie signore, quelli che farebbero di tutto per renderle felici e l’impossibile per non causar loro dolore, quelli a cui non peserebbe mettere da parte, anche solo per un momento, la propria virilità, per mostrare emozione e sensibilità. Tutti gli altri non possono neanche lontanamente essere definiti tali. L’estate che ormai sta giungendo al termine è stata uno schifo sotto questo punto di vista e di certo non ci induce a sperare che qualcosa possa cambiare con il passare del tempo. Il mondo perfetto di cui parlava John Lennon non esiste, ed in fondo, tutti noi, come lui, ne siamo consapevoli.
You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will be as one