La luna e Trevi

La fontana in piena notte

Di Alessandro Rosati

La Fontana de Trevi de notte c’ha un non so che de magico. Anzi pure de giorno, a tutte l’ore. 

⠀Eppure de notte mette quella sensazione d’agitazione che t’arivorta dentro, in senso bono per carità. 

⠀Sarà pe l’acqua che score perenne, che si ce pensi nun s’è mai fermata, che c’era prima, ce sta adesso e ce starà sempre (se spera). 

⠀Sarà che ‘e luci la fanno risaltà in mezzo ar buio de via Poli e pare più imponente che de giorno. 

⠀O sarà che ‘a statua de Oceano che esce dar travertino zuppo e fracico te fa sentì piccolo e insignificante de fronte a tanta potenza, che pari un puntino perso ner bianco immenso der marmo. 

⠀Po’ esse anche che è carica, zuppa come er travertino, de storia. 

⠀Po’ esse pure ‘a mano de Leon Battista Alberti, che, poco, ma c’ha messo der suo. 

Io nun lo so che c’ha sta fontana, so solo che pure ‘a luna, a confronto, s’arangia pe diventà più bella, ma nun ce riesce. 

Martin Luther King e la forza di amare

di Clara Lazzarini

  Un ennesimo caso di discriminazione razziale negli USA ha portato alla morte George Floyd, un uomo di colore ucciso dalla polizia in modo brutale e crudele nello stato del Minnesota. Il libro di cui vi sto per parlare mi sembra l’esempio migliore per riflettere su quanto accaduto e per capire quanto la questione razziale sia stata, e sia tuttora, uno degli argomenti centrali nella nostra società. Il libro s’intitola La forza di amare ed è stato scritto da Martin Luther King nel 1963.

   Il motivo ispiratore di quest’opera è il problema razziale, a cui il leader del movimento nero dedicò tutto se stesso fino al sacrificio della vita. Per comprendere meglio la lotta di questo incredibile uomo, e per capire le sofferenze e le ingiustizie che uomini di colore hanno dovuto sopportare, mi sento di fare un piccolo excursus sulla storia vera e propria della segregazione razziale.

  Negli stati uniti la schiavitù fu abolita nel 1865, grazie al presidente Lincoln, ma nel sud della nazione si era affermato il principio “uguali ma separati”, questo voleva dire che i neri continuavano a essere allontanati e emarginati dalla vita pubblica. Inoltre, nel 1896, la Corte suprema aveva ratificato la segregazione dei neri nei trasporti, nei servizi pubblici, nelle scuole ecc, alimentando sempre di più il divario sociale. Solo dopo la seconda guerra mondiale ebbero un grande sviluppo movimenti antisegregazionisti, che trovarono il loro riferimento nella Chiesa evangelica e praticarono forme di lotta nonviolenta.

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