Il tempo della gentilezza

di Ilaria Martini

                                                                                 

Dopo aver lungamente riflettuto su quale potesse essere il libro da scegliere per le mie vacanze estive, il 25 giugno 2022, tornata da Solferino, un luogo incantato nella provincia di Mantova, ho capito che probabilmente uno sul movimento internazionale della Croce Rossa sarebbe stata la scelta più appropriata per me.

Mi sono approcciata per la prima volta al mondo del volontariato nel settembre 2021, dopo un anno piuttosto movimentato, questo mondo era tutto quello di cui avevo bisogno, aiutare il prossimo sarebbe stata la soluzione ad un’infinità di preoccupazioni che in quel momento mi tormentavano.

Così, a novembre divenni una volontaria e a febbraio entrai a far parte della Protezione Civile, una realtà che ho amato fin dal primo istante.

In Croce Rossa ho conosciuto tante belle persone, tanti piccoli pezzi di un puzzle che hanno formato quella che è ora parte integrante della mia nuova famiglia.

A Solferino, ho avuto l’opportunità di celebrare la festa di Croce Rossa, un giorno che ha l’obbiettivo di rivivere il vecchio sogno di Henri Dunant e l’occasione per ricongiungere i 192 stati membri che ad oggi fanno parte del movimento internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Leggi tutto “Il tempo della gentilezza”

Qualche consiglio per evitare che le coppie scoppino

di Aurora Massei

Gli uomini vengono da Marte le donne vengono da Venere è un saggio del 1992 scritto dallo psico sessuologo John Gray.  Prima di spiegarne il contenuto, vorrei però raccontare come sono arrivata a decidere di iniziarne la lettura, non essendo nemmeno presente nella lista di libri consigliati dal professore, e mai citato in classe.

Un freddo giorno di febbraio, tra fulmini e pioggia nella passeggiata di Viareggio, mi riparai sotto la tettoia della magnifica libreria della passeggiata, decidendo poi di addentrarmi tra le pile di libri di psicologia. Tra i tanti presenti, fui colpita dal titolo di questo libro, alquanto insolito, e mi misi a leggere qualche pagina ispirata dai titoli dei vari capitoli.

Uscii dalla biblioteca senza comprare il libro e finita la pioggia continuai la mia passeggiata. Qualche sera più tardi, nel salotto di casa mia, mi misi a frugare tra i libri di mia mamma e cosa trovai? Proprio quel libro, un po’ polveroso e lasciato alla ventiduesima pagina da mia mamma, che probabilmente non lo aveva trovato soddisfacente per i suoi gusti. Leggi tutto “Qualche consiglio per evitare che le coppie scoppino”

Dalla parte di chi combatte per la libertà

di Sara Bigongiari

Dopo la salita al potere di Mussolini, sempre più persone iniziarono a aderire agli ideali fascisti. Nel 1931 venne imposto a 1250 professori, provenienti da tutta Italia, di giurare fedeltà al regime fascista, ma solamente 12 rifiutarono. Tra queste dodici personalità erano compresi economisti, filosofi, scienziati e anche tre professori di discendenza ebraica. Il più giovane dei tre si chiamava Giorgio Levi della Vida.

Giorgio Levi della Vida nacque a Venezia nel 1886, da una famiglia ebraica assimilata non osservante, ciò significava che egli aveva origini ebraiche, ma non era né credente né praticante. Decise di dedicarsi agli studi di orientalistica e seguì i corsi di ebraico e di lingue semitiche, quelli di arabo e di epigrafia greca. Successivamente vinse una borsa di studio presso la Scuola archeologica italiana di Atene e in seguito per quella del Cairo. Dunque, riuscì a viaggiare molto, entrando in contatto con diverse culture e formando un proprio pensiero sul mondo circostante. Nel 1913 vinse il concorso per la cattedra di arabo all’ Istituto universitario orientale di Napoli, dove si stabilì per due anni e li frequentò la cerchia di Benedetto Croce, il cui rapporto sarà fondamentale e influenzerà le sue scelte negli anni a venire. Leggi tutto “Dalla parte di chi combatte per la libertà”

Il rifiuto di un grande criminologo

di Erica Lucchesi e Alissa Piconcelli

Nell’autunno del 1931, durante il periodo fascista in Italia, i docenti universitari furono obbligati a dichiarare fedeltà al Re, ai suoi successori e al regime, veniva chiesto loro di “esercitare l’ufficio di insegnante ed adempiere tutti i doveri accademici col proposito di formare cittadini operosi, probi e devoti alla patria e al Regime fascista.” Solo in 12 su 1225 si rifiutarono, perdendo la cattedra, il diritto alla pensione e alla liquidazione. Mario Carrara fu proprio uno di questi, non si piegò all’imposizione del regime, bensì si ribellò e per questo motivo venne privato della cattedra di Medicina legale, esonerato dall’insegnamento, dall’incarico di medico delle carceri e fu costretto a dedicarsi alla pratica professionale.

Nacque a Guastalla il 2 novembre 1866, fu un medico accademico, studiò Medicina a Bologna e qualche anno dopo collaborò con Cesare Lombroso, padre della moderna criminologia all’istituto di antropologia criminale a Torino e suo futuro suocero. Carrara insegnò Medicina legale all’università di Cagliari per poi tornare nella città piemontese ad occupare la cattedra lasciatagli da Lombroso poiché era passato all’insegnamento della psichiatria. Fu considerato uno dei massimi esperti italiani criminali, in quanto introdusse un nuovo metodo nella medicina legale: in un’indagine non bisognava più fermarsi solo all’aspetto tecnico e ai suoi accertamenti, ma anche su altre indagini e dimostrazioni che andavano a fondersi sulla formulazione di un giudizio. Nel 1904 divenne direttore del Museo di antropologia criminale di Torino che qualche anno dopo divenne l’archivio criminale ufficiale d’Italia. Diresse varie riviste come “archivio di antropologia criminale, psichiatria e medicina legale“, si dedicò anche alla criminologia infantile pubblicando vari saggi come “Un museo per la criminalità infantile” e “I tribunali per minorenni a Monaco di Baviera” e tradusse alcuni volumi di medicina come “Diagnostica anatomo-patologica” di Johann Orth. Effettuò anche l’autopsia sul corpo dello scrittore veronese Emilio Salgari. Leggi tutto “Il rifiuto di un grande criminologo”