La scuola del merito

Quando il merito nasconde il privilegio

di Riccardo Orgolesu*

Negli ultimi vent’anni, il Ministero della Pubblica Istruzione ci ha tirato diversi scherzetti. Prima, senza dirci nulla, ha ben pensato di cancellare “pubblica” dalla sua targhetta. Ora, invece, ci ha addirittura aggiunto la parola “merito”! Beh, certo, questa volta nello scherzo si è portato dietro anche gli altri: pensate che abbiamo addirittura il ministero dello sport. Per non parlare del ministero dell’ambiente e della “sicurezza” energetica, che sostituisce la transizione, o di quello delle politiche del mare (ah, però, pure repubblica marinara!). Giurerei anche di aver sentito un certo sovrano delle foreste, tra i nostri ministri.

Scherzi a parte, il nuovo governo ha apportato numerose modifiche ai nomi dei diversi dicasteri, tanto che alcuni sono davvero irriconoscibili, ed è difficile capire quali fossero fino a qualche mese fa. Sono alterazioni che non necessariamente rispecchiano reali mutamenti nell’area di competenza del ministero, ma sono più che altro un tentativo bislacco e mal riuscito di dare l’idea di un esecutivo che vuole cambiare le cose.
La scelta dei nomi, anche se in alcuni casi non fa ben sperare nel progresso, è coerente con quelle che sono le battaglie tradizionali della destra nostrana: la sovranità, o forse sovranismo, la sicurezza, la famiglia “tradizionale”, per citarne alcune. E, in fondo, cosa ci si poteva aspettare? La destra fa la destra, e in una democrazia è giusto così, con buona pace di chi, come il sottoscritto, questi nuovi nomi proprio non li regge. Leggi tutto “La scuola del merito”

I bambini di Terezin nel giorno della memoria

di Lisabetta Raffaetà

Il giorno della memoria, il 27 Gennaio, è ormai un appuntamento a cui la coscienza di ogni essere umano non può più mancare. Tante sono le parole che ogni anno vengono spese per ricordare le atrocità compiute nei campi di sterminio, molte le immagini che ritroviamo sui giornali, alla tv, sui social media, immagini che da sole gridano: mai più!

Proprio in questi giorni, sono stata catturata in modo prepotente dalla storia dei bambini di Terezin. Parlare di bambini è sempre un argomento delicato e così struggente che a volte non vorremmo proprio credere che queste creature abbiano dovuto sopportare e subire disumani soprusi.

Quello che voglio raccontare oggi però è la forza, il coraggio, e la voglia di trovare bello e colorato anche in posti come il campi di concentramento, perché proprio in questo sta la forza dei bambini, i loro occhi e animi puri riescono a vedere la magia anche là dove c’è solo oscurità, disegnano, colorano e scrivono le loro emozioni su carte stracciate ma i colori e le parole li fanno sentire importanti, li fanno sognare e li fanno sentire vivi anche se sono perennemente circondati dalla morte. Leggi tutto “I bambini di Terezin nel giorno della memoria”

L’acqua, il nostro oro blu

di Elia di Pietro

L’acqua è un elemento indispensabile per ciascun essere vivente. Infatti il nostro corpo è composto dal 65% di acqua e tutti gli esseri viventi sul pianeta ne necessitano per la sopravvivenza. La Terra contribuisce a fornirci acqua, grazie ai fiumi, ai laghi, ai mari, agli oceani, alle falde acquifere sotterranee e ai ghiacciai, ma nonostante questo, la popolazione italiana e mondiale fa un uso eccessivo dell’acqua.

In contrapposizione a ciò, ci sono alcuni paesi dell’Africa e del Medio Oriente che non dispongono di una sufficiente quantità d’acqua e questo si ripercuote molto sulla salute delle persone e sul loro stile di vita. In Italia, come evidenziato da varie statistiche, ciascuna persona utilizza 215 litri d’acqua al giorno, principalmente per il bagno e l’igiene personale, il 30% per il wc, seguito dal 12% utilizzato dalla cucina e dalla lavatrice, l’8% per annaffiare e per altri usi esterni ed in minima parte per la lavapiatti e per la pulizia di casa. Leggi tutto “L’acqua, il nostro oro blu”

Donna, Vita, Libertà

Il grido di battaglia delle proteste contro il regime iraniano

di Riccardo Orgolesu*

Zan, Zendegi, Azadi. Donna, Vita, Libertà. Slogan le cui origini sono da ricercare nel movimento di liberazione curdo; oggi, invece, grido di battaglia delle proteste contro il regime iraniano, nate in seguito alla vergognosa uccisione della ventiduenne curda Mahsa Amini, colpevole di aver indossato male il velo, e per questo brutalmente picchiata dalle autorità.
Era il 13 settembre; Zhina (questo è il nome curdo della donna, con cui sarebbe preferibile riferirsi a lei) si trovava in vacanza nella capitale, Teheran; come sempre, indossava l’hijab, imposto dalla legge iraniana a tutte le donne nel paese in seguito alla rivoluzione islamica del 1979. Tuttavia, qualcosa non andava. Forse era rimasto fuori un capello, o forse l’hijab non era abbastanza aderente. Zhina è stata arrestata e picchiata dalla polizia della sicurezza morale, una sorta di “psicopolizia” orwelliana, nata nel 2000 proprio per assicurarsi che l’aspetto delle donne sia conforme alle leggi della Shariʿah. Dopo due giorni di coma, Zhina è morta in ospedale. Leggi tutto “Donna, Vita, Libertà”