di Margherita Azzi
La sua colpa. Avere dei genitori che credevano in un futuro migliore. Com’è ingiusta la vita! Chi ha deciso che lui dovesse nascere in Siria ed io in Italia. Chi ha deciso che lui non avesse nulla e io avessi tutto. Questo non lo so. So che questo bambino senza vita è diventato il simbolo della politica sull’immigrazione europea. Ma per me l’Europa non è questa. L’Europa è la culla dell’illuminismo. Dell’universalismo dei diritti. Per citare Kant: “il diritto non deve mai adeguarsi alla politica ma è la politica che in ogni tempo deve adeguarsi al diritto”.
Tutto il mondo sta vivendo una grossa crisi; poiché sta attraversando una grande trasformazione, dovuta principalmente a tre fattori: rivoluzione digitale, crisi economica, emergenza climatica e sovrappopolamento. Abbiamo paura e continuiamo a guardarci indietro al passato, a quello che ormai è perduto e non abbiamo la forza morale e intellettuale di guardare al cambiamento con coraggio e speranza. Bisogna creare nuovi lavori, nuovi modi di gestire la società, ci evolviamo. Ma con quali costi sociali avverrà tutto questo? Perché il rischio più grande è che a pagare siano gli ultimi per cultura, per reddito, quelli che adesso stanno perdendo il lavoro perché magari sostituiti da una macchina, sono i più fragili, i più precari, quelli che hanno più paura, quelli che hanno risentito di più delle politiche individualistiche degli ultimi trent’anni e che in un momento di crisi come questo sono più esposti.
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