Che cosa strana il tempo

di Alessandro Rosati

Pioggia. Non una pioggia forte, ma una di quelle abbastanza intense da bagnare completamente il primo malcapitato senza ombrello. Per strada, poca gente. Quasi nessuno. Qualche macchina passa sfrecciando sull’asfalto bagnato, lasciando impresso per un attimo il movimento delle ruote nelle pozzanghere. Come quando si getta un sasso in acqua e decine di piccoli cerchi concentrici si formano sulla superficie. Poi il sasso sprofonda, l’acqua si calma e solo noi sapremo che quel sasso (proprio quello, e non un altro) si trova proprio in quel punto. È un attimo solo nostro, che nessun altro vivrà alla stessa identica maniera. Siamo solo noi e il mondo nel più privato dei colloqui. Così la pozzanghera si richiude su sé stessa e torna ad essere perforata dallo stillicidio del cielo.

È quasi Giugno, eppure sembra Novembre. Che strana cosa il tempo. Proprio quando ti aspetti il sole, i tramonti sanguinanti all’orizzonte, le zanzare e il caldo estivo, l’Inverno torna prepotentemente alla riscossa. Quasi non volesse morire, senza rassegnarsi all’idea di doversi fare da parte. Si vede che anche le stagioni hanno ereditato un po’ dell’uomo, oltre che viceversa. Leggi tutto “Che cosa strana il tempo”

Il Presidente

di Alessandro Vannucci

In questi giorni il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto una dichiarazione che ha scosso il mondo politico, a seguito di cui molti parlamentari e opinionisti si sono lanciati in espressioni di rammarico e sorpresa. Ha parlato infatti della sua scelta di non ricandidarsi a fine mandato.

Mentre la reazione della maggioranza è stata quella di comprensione e rispetto per la decisione del garante della Costituzione, una minoranza comunque importante ha già avviato la propria campagna per collocare al Quirinale l’inquilino che preferisce.

È interessante ripercorrere le tappe della carriera di uno degli uomini più importanti del nostro paese, per cui la sua assenza dai palazzi del potere italiani sarà sicuramente motivo di nostalgia per la classe politica del futuro. Leggi tutto “Il Presidente”

Una questione spinosa

di Alessandro Vannucci

Oggi è stato l’ennesimo giorno di bombardamenti nella striscia di Gaza e nelle provincie contese tra Israele e la Palestina. Questo episodio non è altro che uno dei tanti di una guerra pluridecennale, iniziato dopo soltanto 3 giorni dalla proclamazione di Israele e tutt’ora senza fine, come la conta delle vittime.

Prima di analizzare i recenti scontri è giusto ripercorrere la storia di uno dei più sanguinosi conflitti.

Tutto iniziò il 29 Novembre del 1947, quando l’assemblea delle Nazioni Unite approvò la risoluzione 181, con cui venne fondato lo stato d’ Israele, attraverso una ripartizione dei territori medio orientali sotto il controllo inglese.

Il 14 maggio del 1948 i rappresentanti degli ebrei già insediati nell’odierno stato d’Israele dichiararono l’indipendenza, lo stesso giorno centinaia di migliaia di palestinesi furono costretti a fuggire dalle loro abitazioni. Leggi tutto “Una questione spinosa”

Come far cadere un governo?

di Martino Andreini

 

SCHEDA TECNICA:

Difficoltà: Medio-bassa.

Dosi: Un partito o piccola coalizione all’interno dell’esecutivo.

Tempo di preparazione: Dai 3 mesi ai 2 anni.

INGREDIENTI:

  • Diffusa sfiducia per la classe politica in carica;
  • Significativi disagi socio-economici;
  • Partito o coalizione al potere con una maggioranza esigua;
  • Partiti forti all’opposizione (preferibilmente sovranisti qualunquisti).

PROCEDIMENTO:

Per preparare una caduta di governo, in primo luogo, dobbiamo precisare che andrete a produrre una crisi extraparlamentare poiché più semplice ai fornelli rispetto a una crisi parlamentare (vedi “Prodi 2008”). Per iniziare scegliete un nuovo esecutivo molto fresco (stagionato non più di un anno) e lasciatelo raffreddare per bene dopo le elezioni, in modo che tutto il fermento popolare causato dalle campagne elettorali si depositi sul fondo della vostra ciotola. Successivamente riponete il composto in un luogo buio e asciutto così da far lievitare i contrasti interni all’impasto del vostro governo (se necessario sfruttate la diffusione di fake news DOP o IGP per screditare i ministri in carica). Quando l’impasto avrà ottenuto la forma desiderata aggiungete qualche goccia di un’opposizione forte (consigliamo una coalizione populista extravergine di oliva). A questo punto incorporate all’impasto un cucchiaio di fratture interne alla maggioranza e qualche pizzico di accuse di servilismo ai poteri forti; dopodiché la vostra crisi è pronta per essere innescata! Leggi tutto “Come far cadere un governo?”