La giustizia nel 2025

 

di Michele Puccini

La figura del magistrato, sia esso giudice o pubblico ministero, quest’ultimo più
comunemente noto nel linguaggio comune come p. m., è complessa e distinta secondo l’ordinamento italiano. La magistratura è infatti quell’organo che esercita uno dei tre poteri sanciti dalla Costituzione: quello giudiziario.
Molto spesso, nell’immaginario collettivo si fa troppe volte confusione o si hanno
malinterpretazioni di come funzioni la macchina statale: il potere giudiziario non è in alcun modo collegato al potere esecutivo, proprio del governo, o a quello legislativo, proprio del parlamento. Esso infatti ha una funzione di controllo e ha il compito di giudicare e punire chi commette reati, ovvero chi agisce contro la legge. Inoltre spetta agli organi che dispongono di questo potere stabilire la legittimità delle stesse leggi promosse dalle camere ed eventualmente dichiararne la parziale o totale illegittimità, portando a una revisione dei loro testi.
Spesso, i ruoli di pubblico ministero e giudice sono facilmente scambiati, nonostante abbiano compiti diversi e non sempre siano intraprendibili contemporaneamente. In Italia, il pubblico ministero è quell’individuo le cui funzioni sono di natura giurisdizionale e nei fatti procede a svolgere le indagini.
Dall’altra parte il giudice è quella figura che ha il compito di stabilire la fondatezza
dell’accusa, assolvendo o condannando l’imputato. Leggi tutto “La giustizia nel 2025”

Dialogo sopra i sistemi della vita e della morte.

di Michel Puccini

Una cosa che accomuna e ha avvicinato tutti gli uomini nel corso della storia è proprio il desiderio di vivere pienamente liberi e lontani da quelle imposizioni che ne minavano la possibilità di agire. Nonostante ciò, l’uomo ha accettato delle condizioni, anche a discapito del proprio “io”, per mettere davanti la collettività e rientrare in un disegno di leggi volute dalla civiltà a cui apparteneva. Talvolta queste leggi si sono però rivelate ingiuste, improduttive, se non addirittura dannose per la società stessa. Eppure valori come la schiavitù, le discriminazioni o le separazioni di classe sono stati per moltissimo tempo valori portanti della nostra cultura. Tra tutti i diritti di cui l’uomo dispone secondo il liberalismo quello principe è proprio la vita. Essa ci permette di rimodellare il mondo circostante e di diventare artefici del nostro destino.

Ma la vita è davvero un diritto universale?

Molti sono i testi all’interno della storia in cui la vita dei cittadini non viene messa sullo stesso piano bensì vengono assegnati premi o punizioni differenti in base alla classe sociale a cui si apparteneva. Nemmeno la famosa “legge del taglione” del Codice di Hammurabi, conosciuta per antonomasia per infliggere una punizione pari all’offesa secondo il principio “occhio per occhio, dente per dente”, era uguale per tutti e consentiva di applicare la pena di morte nei confronti di un omicida solo se la vittima uccisa era un uomo libero, appartenente almeno alla sua stessa classe sociale o superiore. Leggi tutto “Dialogo sopra i sistemi della vita e della morte.”

Il rapporto tra il cittadino e lo Stato

 

di Michele Puccini

Il rapporto tra l’individuo e lo Stato è un tema complesso che coinvolge l’uomo fin dall’Antichità.

Già dai nostri albori abbiamo sempre accettato di cedere parte della nostra sovranità per organizzare strutture sociali più o meno complesse: le stesse tribù del Paleolitico o i villaggi neolitici ne sono alcuni esempi.

All’epoca questi gruppi avevano la funzione di dividere i ruoli all’interno della comunità, dare punti di riferimento per gli individui più giovani, deboli o inesperti e allo stesso tempo anche di preoccuparsi della ricchezza che si possedeva.

Con il passare dei millenni ciò si è evoluto dal controllo del cibo raccolto o delle pellicce degli animali uccisi al possesso di metalli preziosi, passando poi per le terre coltivabili o utilizzabili per la costruzione delle strutture e arrivando fino ad oggi dove questo concetto è strettamente correlato al denaro. Lo Stato compie un ruolo importantissimo: quello di decidere come investire la ricchezza che i contribuenti versano attraverso le tasse nelle sue casse.

Il concetto di contributi o, meglio, di tasse, create per mettere assieme un fondo comune utilizzabile in situazioni di necessità, è sempre esistito: già nell’Antico Egitto le persone versavano ingenti quantità di cibo e prodotti agricoli per permettere al Faraone di mantenere l’esercito di mercenari che utilizzava per difendere il Regno. Leggi tutto “Il rapporto tra il cittadino e lo Stato”

La natura urbana contro l’alienazione

Di Mattia Toschi

Oggi come mai, con tutte le possibilità e le risorse disponibili, è fondamentale investire nell’introduzione, ampliamento e riqualificazione di aree verdi nelle nostre città, che purtroppo scarseggiano in tutta la penisola, da Nord a Sud.

La natura urbana ha una lunghissima lista di benefici che porterebbe ai cittadini. Innanzitutto è una soluzione per contrastare il mancato contatto con la natura che gli abitanti delle città hanno. Nonostante negli ultimi anni si sia diffusa tra la popolazione la consapevolezza di quanto benessere possa portare il legame con la natura, non per tutti è possibile ritrovare questo legame dato che gran parte della popolazione non ha accesso ad aree verdi, e come unica chance ha quella di lasciare la città, un’opzione inverosimile per molti.  Perciò il verde urbano è la soluzione più democratica, in quanto accessibile a tutti, e la più concreta, perché permette alle persone di portare avanti la loro vita nelle città non dovendo rinunciare alla propria salute e al proprio sviluppo personale. Leggi tutto “La natura urbana contro l’alienazione”