di Michele Puccini
La figura del magistrato, sia esso giudice o pubblico ministero, quest’ultimo più
comunemente noto nel linguaggio comune come p. m., è complessa e distinta secondo l’ordinamento italiano. La magistratura è infatti quell’organo che esercita uno dei tre poteri sanciti dalla Costituzione: quello giudiziario.
Molto spesso, nell’immaginario collettivo si fa troppe volte confusione o si hanno
malinterpretazioni di come funzioni la macchina statale: il potere giudiziario non è in alcun modo collegato al potere esecutivo, proprio del governo, o a quello legislativo, proprio del parlamento. Esso infatti ha una funzione di controllo e ha il compito di giudicare e punire chi commette reati, ovvero chi agisce contro la legge. Inoltre spetta agli organi che dispongono di questo potere stabilire la legittimità delle stesse leggi promosse dalle camere ed eventualmente dichiararne la parziale o totale illegittimità, portando a una revisione dei loro testi.
Spesso, i ruoli di pubblico ministero e giudice sono facilmente scambiati, nonostante abbiano compiti diversi e non sempre siano intraprendibili contemporaneamente. In Italia, il pubblico ministero è quell’individuo le cui funzioni sono di natura giurisdizionale e nei fatti procede a svolgere le indagini.
Dall’altra parte il giudice è quella figura che ha il compito di stabilire la fondatezza
dell’accusa, assolvendo o condannando l’imputato. Leggi tutto “La giustizia nel 2025”