La libertà attraverso il gioco e la bellezza

di Veronica Zaffora

Le Lettere sull’educazione estetica dell’uomo sono un’opera scritta da Friedrich Schiller, un noto filosofo, poeta e drammaturgo tedesco. Quest’opera, composta da ventisette lettere, racchiude le sue teorie sulla bellezza, il cui significato racchiude nella parola ‘estetica’, al contrario di Kant, che affiancava alla parola ‘estetica il significato di ‘scienza delle sensazioni’. Kant viene nominato spesso all’interno delle “Lettere” fin dalla prima epistola, dove Schiller cita la tesi kantiana secondo cui l’illuminismo sarebbe l’uscita dell’uomo dalla minorità.

In quest’opera Schiller sviluppa ulteriormente la teoria di Platone secondo la quale l’arte può essere alla base dell’educazione alla libertà se si sviluppa un’educazione estetica. Schiller sosteneva infatti che ogni uomo contiene dentro di sé il gene dell’uomo ideale ed ogni uomo è chiamato a vivere un percorso che permette di raggiungere l’ideale di bellezza attraverso il gioco. Leggi tutto “La libertà attraverso il gioco e la bellezza”

L’entropia? Una gran confusione

di Luca del Debbio

 

“Se sei un ricercatore, un esploratore, non vuoi sapere vuoi scoprire. Non aspetti che il problema ti trovi, sei tu che te lo vai a cercare, e ogni scoperta non è altro se non la consapevolezza di aver trovato un nuovo problema”. Io sono un semplice studente curioso e non un ricercatore, ma questo è esattamente ciò che mi ha spinto a leggere “Il Secondo Principio”. Il suo autore, Marco Malvaldi (ricercatore nato a Pisa nel 1974 e laureato in chimica), si propone di aiutare gli studenti curiosi come me e tutti coloro che non possiedono particolari conoscenze chimico-fisiche, a comprendere il secondo principio della termodinamica e tutti i concetti che ne derivano o ne stanno alla base.

L’autore prova a sconfiggere i dubbi, le incomprensioni e quelli che lui stesso definisce “malintesi da bar” che nascono dallo studio di questa difficile branca della fisica che è la termodinamica; Malvaldi comunica con mirabile chiarezza e linearità espressiva (almeno nella prima parte del libro), servendosi frequentemente di metafore efficienti, riferimenti alla comune quotidianità ed espressioni ironiche, che attenuano il complicato approccio con la materia trattata. Leggi tutto “L’entropia? Una gran confusione”

Una reinterpretazione moderna dell’amore fra Catullo e Lesbia

di Matilde Cianchi

L’amore, uno dei sentimenti più potenti e universali, è stato oggetto di riflessione e ispirazione per poeti e scrittori di ogni epoca. Tra le opere d’amore più celebri nella storia della letteratura, troviamo i versi di Catullo dedicati alla sua amante Lesbia, la sua musa ispiratrice. Mentre le vicende personali di Catullo e Lesbia appartengono a un’epoca lontana, l’essenza dei loro sentimenti può essere reinterpretata e compresa anche nella società di oggi. Publio Valerio Catullo, un poeta romano vissuto nel I secolo a.C., fu uno dei primi ad esprimere sentimenti personali attraverso la poesia. Catullo si innamorò follemente di una donna di nome Clodia, che lui chiamò Lesbia nelle sue opere. Catullo descrisse questa storia d’amore nelle sue poesie, rivelando la sua anima vulnerabile e l’incapacità di resistere alla tentazione di Lesbia nonostante le sofferenze che lei gli infliggeva. La loro relazione può essere considerata un esempio classico di un amore irrazionale e passionale che trascende la ragione stessa. Leggi tutto “Una reinterpretazione moderna dell’amore fra Catullo e Lesbia”

La proprietà privata e la degenerazione del progresso

di Lucia Barsocchi

“Il discorso sull’origine della disuguaglianza” è un breve saggio di Jean-Jacques Rousseau pubblicato in Francia nel 1755. Nel 1750 l’Accademia di Digione aveva proposto la questione di quale fosse l’origine dell’ineguaglianza tra gli uomini e se essa fosse autorizzata dalla legge naturale. Rousseau formulò la sua risposta tra il 1753 e il 1754; nel 1755 il suo “discorso”, anche se non ottenne il primo premio, suscitò molto scalpore.

Nella prefazione Rousseau afferma che per comprendere il senso della disuguaglianza tra gli uomini deve essere compreso lo stato di natura dell’uomo nella sua originarietà, cioè, i due principi che precedono la ragione: “Credo di scorgere due principi anteriori alla ragione, di cui l’uno interessa fortemente al nostro benessere e alla nostra conservazione, l’altro ci ispira alla ripugnanza naturale a veder perire o soffrire qualunque essere sensibile, e soprattutto i nostri simili”. In questo modo mette in luce che l’uomo è naturalmente dotato dello spirito di conservazione di sé stesso, quindi di sopravvivenza, e di pietà, cioè di un’innata empatia. Leggi tutto “La proprietà privata e la degenerazione del progresso”