di Sara Caliolo
Fabrizio Cristiano De André, noto semplicemente come Fabrizio De André nasce il 18 febbraio 1940 a Pegli (Genova) da Luisa Amerio e Giuseppe De André, professore in alcuni istituti privati. Faber (così lo ha soprannominato Paolo Villaggio, uno dei suoi più cari amici) è stato uno dei più grandi cantautori italiani di tutti i tempi: ribelle, coraggioso e sincero, egli ha scritto testi di grandissimo valore, guadagnandosi il riconoscimento di “poeta’’ da parte della critica letteraria italiana.
Le sue canzoni, infatti, sono da sempre considerate poesia e il paragone a questa non è esagerato: esse sono state inserite in varie antologie scolastiche di letteratura già dai primi anni settanta e sono, ancora oggi, un classico esempio di struttura poetica; la forma espressiva utilizzata da De Andrè è tipica dei poeti: leggendo i suoi brani si può, infatti, notare la frequente comparsa di enjambements, rime, assonanze, allitterazioni, onomatopee, similitudini e metafore, ritmi e pause particolari. Non a caso, inoltre, De Andrè è l’artista con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco e la sua popolarità a livello artistico ha spinto alcune istituzioni, dopo la sua morte, a dedicargli vie, monumenti, piazze, parchi, biblioteche e scuole.
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