Insieme all’orizzonte

Foto e testo di di Silvia Picchi

Il coraggio in uno scatto

Una foto… una foto… cos’è una foto? Non è facile da spiegare. Se una foto fosse facile da spiegare non sarebbe bella, non sarebbe arte. Questo perché una foto non è una semplice immagine con un soggetto in primo piano e uno sfondo: una foto è anima, è vita… è un’emozione che va a solleticare un lato nascosto dell’animo, suscitando in ognuno effetti diversi. Ad esempio, esistono le immagini realizzate per documentare degli avvenimenti, quelle per presentare un prodotto… ma un’immagine diventa una foto solo quando con lo scatto si forma una scintilla, in grado di far scoprire a tutti un nuovo lato della propria umanità. Per fotografare serve tecnica, tempo ed esperienza, che ammetto di non avere, ma nelle mie foto cerco di cogliere attimi imperfetti di una vita spesso frenetica e, con giochi di luce e inquadrature, renderli unici e speciali, in grado di trasmettere qualcosa. Fotografare è andare contro una società che ci spinge ogni giorno a chiuderci in noi stessi: fotografare, in fondo, è un’azione semplice, ma bisogna avere il coraggio di mettersi in gioco, di mostrare al mondo implicitamente un pezzo della propria anima in ogni nuovo scatto, in ogni nuovo punto di vista sul mondo.

Insieme all’orizzonte

Così come ho appena spiegato, secondo me, le foto non andrebbero descritte più di tanto… ognuno deve essere libero di interpretare ciò che vede come vuole, come frutto naturale di diverse mentalità. Ho sempre odiato coloro che cercano di precisare ogni dettaglio dell’arte, non lasciando al pubblico la libertà di lasciarsi trasportare solamente dall’emozione. Nella mia foto una coppia si avvia insieme verso la fine di un pontile, l’acqua calma riflette le diverse intensità della luce che filtra dalle nuvole. All’orizzonte l’ignoto. Cosa pensano i due individui? Qual è il loro stato d’animo? La tempesta sta arrivando o sta tornando il sereno? La fine del pontile rappresenta realmente un limite? Queste domande hanno risposte diverse per ognuno di noi e nessuna è giusta o sbagliata, ogni ipotesi è vera se è vero il sentimento che la ispira.

Riflessi di bellezza

di Greta Moriconi

Cos’è la fotografia per me? La fotografia è un modo di esprimermi attraverso immagini. È un modo per trasmettere le proprie emozioni, i propri sentimenti e pensieri che non possono essere espressi con le parole. Il mio rapporto con la fotografia è iniziato qualche anno fa quando ho ricevuto il mio primo telefono. Da quel momento le mie giornate erano composte da osservazione, disposizione e scatto, in seguito ai quali andavo a mostrare i miei piccoli lavori ai miei genitori, che mi complimentavano per compiacermi. Oggi la passione della fotografia si è accesa in me più viva di sempre e la voglia di scattare mi ha portata molto spesso all’aria aperta ad esplorare, osservare i fenomeni che ci circondano, immortalandoli per sempre con un semplice click. Grazie alla fotografia mi distacco per qualche ora da quella che è la realtà di tutti i giorni, per fermarmi e riflettere sulla bellezza della natura e del mondo che ci circonda.

Cattedrale di San Martino

Durante una giornata di sole mi è capitato di passare accanto alla cattedrale di San Martino e ad osservare la sua luminosità e magnificenza. Il marmo cangiante ai raggi del sole, affiancato dal blu-verdognolo hanno in particolar modo attirato la mia attenzione. Le bellissime arcate delimitate da colonne che formano la facciata e la grande torre che fiancheggia la cattedrale formano un’opera d’arte impareggiabile.

Generare meraviglia

Foto e testo di Francesco Bertoli

Scattare una foto significa per me, riuscire a fermare il tempo in un determinato istante, catturare quel piccolo frammento di tempo e tenerlo con sé, attraverso la fotografia. Ho iniziato ad interessarmi nello scattare foto, per puro caso, scattandone una con il cellulare, casualmente venuta bene, sono riuscito a cogliere tutti i dettagli del paesaggio, ed esprimere attraverso i suoi colori le emozioni che mi trasmetteva quel posto. È da quel momento che ho sentito la necessità di fotografare non solo per conservare un ricordo, ma anche per rappresentare la realtà nei suoi aspetti più belli e nascosti, laddove una piccola cosa può infatti sembrare piccola e banale, può invece rappresentare, secondo me, un’occasione per esprimere dei sentimenti o generare meraviglia nell’osservatore, attraverso la fotografia.

Manicomio di Maggiano – L’aria malinconica di questo ambiente, in origine luogo di cura, divenuto poi di tortura ed orrori di vario tipo, e adesso abbandonato, si riflette nella nebbia e nei colori vividi della fotografia, che ha come centro la sfera di vetro, attraverso la quale si vede la via che porta all’ edificio principale, isolato dalla città, per impedire che le urla dei ricoverati non dessero pace agli abitanti..  

Una lieve pioggerella di brina

Foto e testo di Eleonora Rugani

Una fotografia per me? L’arresto del cuore per una frazione di secondo, ciò che esprime le nostre emozioni e i nostri sentimenti catturando l’essenziale che passa inosservato. Mi capita spesso di riguardare foto del passato e noto come anche la stessa sia diversa semplicemente se scattata con una leggera inclinazione. Scattando una fotografia riesco ad esprimere il modo in cui vedo ciò che mi circonda e riesco a raccontare attraverso i miei occhi tutto ciò che mi piace, mi stupisce e mi emoziona. 

Una giornata di pioggia per molti può essere negativa, non permette di stare con gli amici, di fare una passeggiata o un giro in bici per prendere una boccata d’aria e riesce a condizionare lo stato d’animo di alcune persone. Personalmente non adoro quelle tempeste che ti bloccano in casa e rischiano di rovinare qualcosa, ma amo quando comincia a scendere quella lieve pioggerellina che si deposita sulle foglie e sui fiori formando piccole goccioline.