di Rebecca Giusti
Ci pensate mai che non potremmo mai pensare qualcosa che non pensiamo? Voglio dire, avremmo sempre il nostro stesso modo di pensare, non penseremo mai come gli altri. Non saremmo mai gli altri per tutta la nostra vita, avremmo sempre e solo un solo modo di veder il mondo, il nostro. Sembra limitante come cosa, non trovate? Che se qualcuno ci ha creato, ci ha fatti solo con dei pensieri nostri, senza permetterci di ragionare in altri modi, ma solo con la parola per confrontarci, che comunque è solo un misero tentativo per spiegare il nostro mondo interiore ad un terzo individuo che lo può fraintendere, capire nella maniera sbagliata, non capire proprio o illudersi di avere inteso tutto quello che c’era da sapere su di noi quando in realtà non ne conosce neanche un millesimo. Saremo noi per sempre. Potremmo avere la mente aperta, preferire quella cosa rispetto all’altra dando modo ai dibattiti di farci cambiare idea, avere un odio irrazionale per una certa cosa o persona ma essere pronti a cambiare giudizio: vedremo comunque sempre e solo la nostra realtà personale, con qualche dettaglio che sfuggirà costantemente al nostro minimo e ristretto campo visivo sull’universo. Questo perché siamo noi stessi, non un’altra persona e neanche più persone insieme.
Forse è questo che spinge molte persone a credere di avere il miglior punto di vista su una certa cosa piuttosto che un’altra. A pensare che in politica è meglio fare questo ed agire in un modo, che è migliore la loro opinione su temi di attualità di quella dell’amico, a credere che il loro stile di vita sia quello più equilibrato di tutti, o che agire come ha fatto “lui” sia completamente sbagliato, da condannare, deplorevole. Ma questo perché siamo noi, e pensiamo così, e non potremmo mai pensare qualcosa di diverso da quello che riteniamo giusto. Come si fa a immedesimarci completamente nella testa di un altro individuo che crede che la soluzione migliore ad un determinato problema sia l’opposta rispetto alla nostra? Non si può.