L’ultimo triste caso di una lunga serie

di Alessandro Rosati

Se mai vi capitasse, come sicuramente vi è capitato, di passare per uno dei tanti spelacchiati campi di calcio in giro per l’Italia, avvertireste quel leggero senso di abbandono che li avvolge. Talvolta è un’apparenza: i centri sportivi si riempiono di vita quando l’arbitro fischia il calcio di inizio e un paese, una città, una provincia intera vivono per 90 minuti di quel magico oggetto rotondo. Talvolta però non è un’apparenza, è la triste realtà. Lontano dai milioni di quello che usano chiamare “il calcio che conta”, le società falliscono, gli spogliatoi si svuotano, i sogni si infrangono e la magia…finisce. 

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Covid 19. Il virus della nostra immagine

di Margherita Azzi

   Da sempre siamo il paese in cui ogni turista da ogni angolo del Mondo vuole andare. Da sempre creiamo prodotti che tutti i ci invidiano e ci comprano, volentieri. Moda, città d’arte, alimenti, automobili e altre mille eccellenze hanno brillato nell’immaginario collettivo di chiunque.

   Poi guardo le notizie e realizzo che tutto ciò sembra sia scomparso nel giro di una settimana, un battito di ciglia. Ristoranti, musei, bar di città affogati da visitatori improvvisamente vuoti. Italiani respinti negli aeroporti e merci mandate indietro. Italiani all’estero a cui si fanno sempre le stesse domande: “ti senti bene? Sei tornato in Italia da poco?”. Domande scherzose, fino ad un certo punto. Ma questo passi. I problemi seri riguardano la nostra immagine nel mondo, notoriamente il nostro cavallo di battaglia che garantisce un grande export di qualità e una enorme capacità turistica, settori letteralmente motore della nostra economia. Due immagini colpiscono particolarmente: la fila dei Musei Vaticani praticamente inesistente e la notizia della Cnn che ci dipinge come gli untori occidentali.

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Un idiota veramente intelligente

di Giulia Organi

   Quando si parla di Fëdor Dostoevskij, L’idiota probabilmente non è il primo libro che ci viene in mente. Delitto e castigo, I Fratelli Karamazov, I demoni sono certamente i titoli più celebri attribuiti all’autore, ma la mia attenzione è stata proprio colpita dall’Idiota, forse per il titolo un po’ “particolare”. La storia si svolge nella Russia del diciannovesimo secolo, anche se il periodo storico rimane marginale e fa solo da sfondo alla vicenda. Come suggerisce il titolo, la figura principale è quella del principe Myskin, il protagonista considerato da tutti un’idiota. Mentre mi perdevo nelle pagine di questo intricato romanzo ho riflettuto molto su questa figura e sul perché tutti lo definissero un idiota: Lev Myskin non è un idiota nel vero senso del termine ma è considerato tale per il suo atteggiamento fin troppo buono, altruista e ingenuo, per il quale viene spesso deriso e talvolta sfruttato.

   Il principe, all’inizio del romanzo, in una mattina di fine novembre, fa la conoscenza di Parfen Rogožin, un uomo benestante e di temperamento aggressivo, follemente innamoratodiNastas’ja Filippovna, la mantenuta di un ricco possidente di cui Myskin a sua volta si innamora dopo averne visto un ritratto quello stesso giorno a casa degli Epancin, i suoi unici parenti rimasti in vita. Quando s’incontrano, Nastasja Filippovna rimane colpita dalla bontà del principe, ma il disgusto che prova per se stessa la induce a fuggire via da lui, con Rogožin, convinta che Myskin meriti una persona migliore al suo fianco. Questa persona, secondo Nastas’ja è la figlia del generale Epancin, Aglaja, una giovane ragazza, bellissima, tenace e soprattutto orgogliosa che finisce per innamorarsi del principe, che offende e deride per nascondere il forte sentimento che prova per lui.

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Il futuro della cattedrale di Parigi

Un’intervista al professor Paolo Vannucci a cura di Alessandro Vannucci

   Per capire le cause dell’incendio di Notre Dame a Parigi e sapere quali sono le proposte per la ricostruzione della cattedrale è stato intervistato il prof. Paolo Vannucci, ordinario di meccanica delle strutture all’Università Paris-Saclay, direttore del progetto di ricerca Cathédrales Durables per la protezione dei monumenti contro gli attacchi terroristici, membro del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Scienziati per la Ricostruzione di Notre Dame.

   1D Quali sono le particolarità strutturali della cattedrale di Notre Dame e dove si è sprigionato l’incendio?

   1R Notre Dame è stata costruita a partire dal 1163, le sue dimensioni la inseriscono nel gruppo delle più importanti cattedrali gotiche; ha 5 navate, matronei di grande ampiezza e gli archi rampanti più grandi al mondo. La sua copertura, costituita da una struttura in legno chiamata la foresta, perché composta da circa 1300 querce, corrispondenti a circa 20 ettari di foresta, è andata distrutta nell’incendio del 2019.

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