Ponte pedonale

di Abramo Matteoli

Non ci posso credere, pensa te se è possibile. 

Pure a quest’ora quelli là non la smettono mai di canticchiare e cinguettare, ma guarda te. Che gli avrò mai fatto lo sa solo Gesù. In fondo è lui che ha inventato gli uccelli no? 

Ah, ma chi se ne frega, non sono qui per questo. Però, insomma, sono uscito per fare una passeggiata a quest’ora, speravo almeno che gli uccelli si degnassero di starsene zitti. 

Di solito c’è una bella aria qua sul ponte pedonale, il viale alberato sottostante è ancora più godibile dall’alto; sei giusto giusto più alto delle piante che decorano il passaggio stradale la in basso ed è bello guardare tutto da questa prospettiva. 

E dai, ma a chi la voglio vendere, non si esce mai da soli alle quattro di mattina senza un motivo. Di certo non lo fai per “goderti il tutto” o qualsiasi cosa io abbia scritto lì sopra. Vengo qua solo se ho avuto una brutta giornata, non riesco a dormire o penso troppo. Oggi mi sono capitate tutte e tre, quindi eccomi qua. 

Mi sento proprio uno schifo, oggi non ne ho fatta una giusta. Beh, in fondo diciamocelo, quando mai ne faccio una giusta? 

Esatto, neanche io lo so. Comunque vi racconto, proprio stamani mi è capitato che incontrassi in corridoio quella bastarda di Antonella. 

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Questione di responsabilità

di Irene Stefanini

   Che sia colpa dei giovani sconsiderati o degli adulti poco attenti non è importante: il problema del COVID-19 sta tornando ad invadere le nostre strade, a disturbare le nostre vite. I numeri continuano a salire di giorno in giorno e la situazione problematica presente mesi fa si sta ripresentando senza sconti. I bollettini giornalieri, offerti dal Ministero della Salute, ripresentati poi dai vari giornali e notiziari, sono chiari ma molto spesso “artefatti” per dare un certo taglio alla notizia; infatti, per esempio, da quando il numero dei contagiati è di nuovo in crescita si torna a considerare il numero dei guariti, preferendo evitare di riferire invece le terapie intensive. Anche il numero di tamponi effettuati, e il suo rapporto con quello dei risultati positivi, è stato molto discusso. Facendo ben attenzione e prendendo qualche appunto si potrà notare come i test effettuati nel weekend e nei giorni immediatamente successivi sia solitamente più basso di quello di metà settimana; conseguenzialmente anche il numero di contagiati è tendenzialmente minore.

   Sebbene l’Italia sia tra i paesi meno critici e vi si effettuino molti tamponi giornalieri, di più rispetto ad alcuni nostri vicini europei, il confronto con le situazioni a noi limitrofe non è costruttivo: per uscire da questa pandemia bisogna fare il riscontro solo su sé, guardarsi internamente e cercare di risolvere le problematiche; concentrarsi su altri, confrontarsi con chi è messo peggio di noi solamente per sentirsi meno in difetto, è solo un modo per adagiarsi ed evitare di fare i sacrifici che servono. Bisognerebbe smettere di distogliere lo sguardo da ciò che conta davvero: la salvezza del nostro paese e dei nostri cittadini.

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Cancellare la coscienza storica è giusto?

di Ludovico Tambellini

   Negli ultimi tempi, dopo il delitto di George Floyd avvenuto il 25 maggio 2020 a Minneapolis da parte della polizia, è nuovamente venuta alla luce la violenza delle forze dell’ordine e l’impronta fortemente razzista della giurisdizione americana. Paragonabile all’uccisione dell’arciduca Francesco Ferdinando, l’omicidio di George Floyd non è stato altro che la goccia che ha fatto traboccare il vaso, portando alla creazione del movimento “Black Lives Matter”, ossia una protesta guidata dalla comunità afroamericana sulla falsa riga delle rivolte di Martin Luther King.

   Tutto ciò ha causato maggiore attenzione e sensibilizzazione su determinati temi, che per quanto giusta e dovuta, in alcuni casi può scadere in estremismi che spesso hanno poco a vedere con l’intento iniziale della manifestazione. Difatti una limitata parte dei dimostranti ha ritenuto corretto vandalizzare e distruggere statue che dovrebbero essere portavoce di un America razzista, e tra queste sono finite nell’occhio del ciclone soprattutto quelle rappresentanti Cristoforo Colombo. A dire il vero la sua figura, in particolar modo negli “States”, è spesso oggetto di mala informazione; addirittura il 12 ottobre di ogni anno viene festeggiato un intero giorno dedicato al suo elogio. Di certo la dilagante mancanza di formazione culturale, in particolar modo negli Stati Uniti, non permette la visione chiara del quadro storico pre e post colombiano con conseguente idealizzazione della figura del colonizzatore. Non si possono negare gli indicibili crimini di cui si è macchiato Colombo, ma è giusto cancellare il passato e parte della coscienza storica?

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Tre poesie di Gualtiero Franco

collage di tre immagini

di Gualtiero Franco

Deserto

Ancora la tua vita nel deserto,
la tua nave sprofonda nella sabbia,
non sapendo più se essere certo
fai cadere a terra la tua rabbia.

E cammini sperando nella vita
ma rimani vagando senza meta
e sali su una duna infinita
sognando dietro essa una frutteta.

L’essere umano

Siamo quattro salti, balliamoli.

Bo

Fine del viaggio
riessere me,
ritorno alle origini
questo perché?
Una vita nuova
Ma è sempre la stessa
E pulcini da uova
E dio dalla messa.
E io? Chi sono?
Chi ero?
Bo

 

Gualtiero Franco frequenta la classe III A del Liceo Classico Machiavelli di Lucca

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