Referendum svizzero vieta la copertura totale del viso in pubblico

Dato l’esito dei voti, la legge è stata approvata ma giudicata razzista e islamofobica

di Giulia Cianchi

 

Nell’Islam il burqa è il velo che copre completamente il volto delle donne, con solo una rete all’altezza degli occhi per vedere, mentre il niqāb copre il volto femminile lasciando solo gli occhi scoperti, e una nuova legge in Svizzera parla proprio di questo: nel recente referendum, proposto dalla destra conservatrice, è stato chiesto se proibire o no questi capi nei luoghi pubblici e la maggioranza, con il 51,2% degli elettori e l’adesione di 20 su 26 Cantoni, entità statali indipendenti e sovrane in cui è suddiviso il territorio svizzero, ha vinto. Il decreto non si riferisce direttamente alle donne musulmane anche se il partito che lo ha promosso non ha nascosto che fosse comunque diretto nei loro confronti e che fosse uno dei suoi principali obiettivi.

In Svizzera solo il 5% della popolazione su un totale di 8 milioni e mezzo di abitanti totali è musulmana, della quale le donne che indossano veli integrali sono circa 130. Leggi tutto “Referendum svizzero vieta la copertura totale del viso in pubblico”

Germogli di primavera

Foto e testo di Greta Moriconi

Marzo, freschezza nell’aria, il sole riflette la sua luce sui primi germogli del susino in giardino. Il candore dei petali bianchi risalta tra le verdi foglie rigogliose, che diventano protagoniste di questo straordinario clima così solare e semplice, eppure meraviglioso.

 

Le anteprime cinematografiche sul nostro futuro

Divisi tra un mondo dolce e verità a volte crude

di Rebecca Giusti

È difficile capire come sia meglio descrivere quel periodo non sempre feste in spiaggia e brillantini che va circa dai quattordici ai vent’anni, che si può anche non colorare di tinte morbide e pastello alla Disney Channel, ma può essere ben diverso, assumendo tonalità forti e scure. Si credono le più diverse cose su cosa possano provare questi strani esseri chiamati adolescenti, inquadrati nei modi più disparati nelle serie televisive e film, facendo sì che il mondo cinematografico confondesse leggermente le idee a chi si addentrava in questa fase critica o affascinante come un episodio di Dawson Creek, con tanto di inquadrature suggestive su un anonimo e placido lago (con d’obbligo un sospiro tanto per entrare nell’atmosfera irrealistica di una gioventù quasi perfetta).

In ogni caso, questa varietà di rappresentazioni disponibile alla visione di ognuno di noi, oltre a non profilare un futuro certo e definito per ogni ragazzino che le vede sperando di cogliere frammenti dei suoi anni a venire, garantisce comunque che ci siano diverse inquadrature per questo sfuocato periodo, che non essendo chiaro per nessuno di noi, trova la sua specificità e permette di immedesimarsi a tutti i giovani in qualche episodio delle moltissime serie che esistono al riguardo. Perché in realtà nessuno di noi sa per certo a cosa andrà in contro fissando uno schermo con delle figure che recitano la loro parte, ma così facendo riesce a comprendere i vari scenari che gli si possono presentare davanti. Leggi tutto “Le anteprime cinematografiche sul nostro futuro”

Se ti odio è sempre un sentimento

di Rebecca Giusti

   Passava con la sigaretta in mano mezza spenta facendo zig zag tra brutte buche e pezzi sconnessi di strada che si trovavano in centro. Nessuno decideva mai di asfaltare quelle strade, che rimanevano sempre a metà dando un’idea di fatiscente nonostante le costruzioni rispettabili che si trovavano intorno, con terrazzini pieni di fiorellini borghesi che contrastavano con i barboni stesi accanto alle insegne dei bar a godersi il solicino del giugno romano. Aveva una grande aura di fumo intorno, un po’ per la calura che sembrava la facesse evaporare ed in parte perché con tutte quelle sigarette che si fumava poteva benissimo essere scambiata per una ciminiera ambulante. Così la chiamava sua madre. Cucinava e fumava. Si sedeva e fumava. Tante volte mentre si faceva la doccia lasciava una sigaretta accesa sullo specchietto del bagno per fare qualche tiro mentre si insaponava la testa o si metteva l’olio profumato sul corpo. Continuò a camminare con il sacchetto in mano, pieno di buste di caffè, con sguardo assente mentre pensava ad una bottiglia d’acqua fresca che non c’era a casa, perché le aveva lasciate tutte in terra dato che la sera prima voleva dipingere una scultura fatta con tappi di plastica. Era stato riunirli tutti e appoggiare i contenitori e le fiasche provvisoriamente in terra, sperando che non formassero un lago per le zampate affettuose ma incuranti dei gatti. Sapeva che avrebbe trovato tutto allagato. Forse per quello, forse perché sua madre le aveva detto qualche giorno prima che “fumare in casa era da sgualdrine senza marito” (non era sicura sulla prima, ma la seconda infondo non era una menzogna), non se la sentì di rimettere piede dentro il suo appartamento caldo come un camino e fare tutte quelle scale solo per scoprire che doveva pulire tutto ed era una donna dai facili di costumi nell’opinione materna.

Leggi tutto “Se ti odio è sempre un sentimento”