Sto inseguendo i soldi come un touch down

di Rebecca Giusti

In arte si chiama Tony. L’abbiamo sentito tutti nominare. Abbiamo sentito ritornelli con parole come “british”, “bitch”, abbiamo cantato involontariamente qualche canzoncina di cui non ricordavamo il titolo e poi tutto ad un tratto ci siamo ricordati: ah, ma era quella che si chiamava “Cavallini”!

Non è sempre stato Tony effe. Nasce nel 1991 a Roma con il nome di Nicolò Rapisarda. Da piccolo inizia una carriera come attore, e fa parte di numerosi film dal 1995 fino al 2004. Ha una parte anche in film di registi noti al pubblico italiano, come per esempio in “Viaggi di Nozze” di Carlo Verdone ed in “Paparazzi” di Neri Parenti. Nel 1999 vediamo Niccolò, ancora pischelletto, come se dice dalle parti sue, apparire in una miniserie su Rai Uno intitolata “Tutti per uno” e da qui il nostro giovane e acerbo talento de Roma comincia ad avere i riflettori puntati su di sé, ma non come prima che lo inquadravano decentrato e un po’ sfuocato, ora si comincia a fare sul serio. Leggi tutto “Sto inseguendo i soldi come un touch down”

In completa tranquillità

 

 

Foto e testo di Eleonora Rugani

Tranquillità, pace e calma. Tre stati d’animo difficili da poter trovare nella vita sfrenata che ognuno di noi al giorno d’oggi conduce. Alcune persone riescono a trovarla in un libro, altre nella musica; io all’interno di una chiesa semplicemente guardando in alto sono riuscita ad isolarmi, staccare la mente e sentirmi in completa tranquillità.

Sembrerebbe una storia smielata ma c’è una morale… abbiate fiducia

di Rebecca Giusti

 

Michelle se ne stava seduta con un libro, che non si sarebbe mai sognata di comprare se non gliel’avesse regalato la vecchia zia Marge, su una sedia a dondolo nel patio della sua casa. Quell’estate era una delle più calde mai viste da quando gli anziani della città ne avevano memoria, mischiando sogni, ricordi sbiaditi e, come tutti credevano ma nessuno diceva a voce alta per paura di offenderli, immaginazione.

Il libro l’aveva trovato a Porto Calle aveva detto, dove tre volte a settimana c’era un mercatino dell’usato frequentato da tutte le persone, che accorrevano fuori nella calura estiva che sembrava facesse sciogliere anche le palme, per cercare di fare affari urlando tra i banchi cifre che si perdevano a mezz’aria, per contrattare o solo per combattere la noia di vivere. Lei stava placida in giardino, sfogliando le pagine gialle di quel romanzo americano che parlava dell’amore a detta di sua zia, ma poi come aveva scoperto lei stessa, era la storia di quattro sorelle con uno strano, quanto mai americaneggiante nome: March. Osservava con sgomento e rapimento la vita di quelle donne che non avrebbe conosciuto mai, e si rammaricava profondamente di non potere, neanche per caso, al mercato o in una strada qualunque, salutare quelle ragazze che le sembravano così familiari. Quanto le sarebbe piaciuto far vedere la sua stanza a Beth, avrebbero suonato insieme il pianoforte a coda lasciatole in eredità da un parente di cui non sapeva neanche il nome e sarebbero andate a piedi fino al mare con le facce madide di sudore. Si sarebbero dette mille cose e quanto, quanto avrebbe voluto nascere sorella di qualcuno. Leggi tutto “Sembrerebbe una storia smielata ma c’è una morale… abbiate fiducia”

Non si può più dire niente

di Nello Benassi

“Non si più più dire niente”: ecco il mantra che risuona come un eco vuoto nella bocca di quelli che sono convinti che ci sarebbe stata tolta la libertà e il diritto di scherzare su questioni che sono ormai considerate dei tabù.

Parole come “froc*o”, “neg*o”, “tro*a” non si possono più dire.

Sapete di chi è la colpa? Chi attenta in maniera così criminosa alla lingua italiana e al diritto di espressione dei poveri maschi bianchi etero?  Sono quelle minoranze, proprio quei “neg*i”, quei “fro*i” e quelle “tro*e” che chiedono solo rispetto. Scandaloso non trovate? Leggi tutto “Non si può più dire niente”