Il Presidente

di Alessandro Vannucci

In questi giorni il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto una dichiarazione che ha scosso il mondo politico, a seguito di cui molti parlamentari e opinionisti si sono lanciati in espressioni di rammarico e sorpresa. Ha parlato infatti della sua scelta di non ricandidarsi a fine mandato.

Mentre la reazione della maggioranza è stata quella di comprensione e rispetto per la decisione del garante della Costituzione, una minoranza comunque importante ha già avviato la propria campagna per collocare al Quirinale l’inquilino che preferisce.

È interessante ripercorrere le tappe della carriera di uno degli uomini più importanti del nostro paese, per cui la sua assenza dai palazzi del potere italiani sarà sicuramente motivo di nostalgia per la classe politica del futuro. Leggi tutto “Il Presidente”

Schopenhauer e Leopardi, due facce della stessa medaglia

di Camilla Rodella

“Arcano è tutto fuor che il nostro dolor”. Il filosofo tedesco Schopenhauer e il poeta italiano Leopardi condividono l’idea che la vita non sia altro se non dolore. Leopardi accusa, come causa del male di vivere, la natura matrigna, a cui poco interessa il destino degli uomini. Schopenhauer, invece, elabora il concetto di Wille, il volere, che rappresenta l’assoluto che spinge per essere. Infatti tutto ciò che ci circonda non è altro che la forma assunta dal Wille. “Il Wille assoluto è inconoscibile; perché conoscere l’assoluto è una contraddizione ne’ termini. […] Il Wille che conosciamo è il Wille in noi, un Wille relativo sottoposto alle forme dello spazio e del tempo, e alle leggi di casualità”. Ma proprio l’origine di ogni male scaturisce dallo stesso Wille: “Questo è il suo peccato: di qui scaturisce il male”. Il Wille spinge per essere ed è il “‘Voglio vivere’ a diventare satana. La vita è opera demoniaca. […] Perché il Wille come infinito non può appagare se stesso sotto questa o quella forma, dove trova sempre un limite. Prendere dunque una forma è la sua infelicità; il suo peccato, la sua miseria è nel dire: ‘Io voglio vivere’. […] La morte è la fine del male e del dolore, è il Wille che ritorna se stesso, eternamente libero e felice. Vivere per soffrire è la più grande delle asinità”. Leggi tutto “Schopenhauer e Leopardi, due facce della stessa medaglia”

Una questione spinosa

di Alessandro Vannucci

Oggi è stato l’ennesimo giorno di bombardamenti nella striscia di Gaza e nelle provincie contese tra Israele e la Palestina. Questo episodio non è altro che uno dei tanti di una guerra pluridecennale, iniziato dopo soltanto 3 giorni dalla proclamazione di Israele e tutt’ora senza fine, come la conta delle vittime.

Prima di analizzare i recenti scontri è giusto ripercorrere la storia di uno dei più sanguinosi conflitti.

Tutto iniziò il 29 Novembre del 1947, quando l’assemblea delle Nazioni Unite approvò la risoluzione 181, con cui venne fondato lo stato d’ Israele, attraverso una ripartizione dei territori medio orientali sotto il controllo inglese.

Il 14 maggio del 1948 i rappresentanti degli ebrei già insediati nell’odierno stato d’Israele dichiararono l’indipendenza, lo stesso giorno centinaia di migliaia di palestinesi furono costretti a fuggire dalle loro abitazioni. Leggi tutto “Una questione spinosa”

Come far cadere un governo?

di Martino Andreini

 

SCHEDA TECNICA:

Difficoltà: Medio-bassa.

Dosi: Un partito o piccola coalizione all’interno dell’esecutivo.

Tempo di preparazione: Dai 3 mesi ai 2 anni.

INGREDIENTI:

  • Diffusa sfiducia per la classe politica in carica;
  • Significativi disagi socio-economici;
  • Partito o coalizione al potere con una maggioranza esigua;
  • Partiti forti all’opposizione (preferibilmente sovranisti qualunquisti).

PROCEDIMENTO:

Per preparare una caduta di governo, in primo luogo, dobbiamo precisare che andrete a produrre una crisi extraparlamentare poiché più semplice ai fornelli rispetto a una crisi parlamentare (vedi “Prodi 2008”). Per iniziare scegliete un nuovo esecutivo molto fresco (stagionato non più di un anno) e lasciatelo raffreddare per bene dopo le elezioni, in modo che tutto il fermento popolare causato dalle campagne elettorali si depositi sul fondo della vostra ciotola. Successivamente riponete il composto in un luogo buio e asciutto così da far lievitare i contrasti interni all’impasto del vostro governo (se necessario sfruttate la diffusione di fake news DOP o IGP per screditare i ministri in carica). Quando l’impasto avrà ottenuto la forma desiderata aggiungete qualche goccia di un’opposizione forte (consigliamo una coalizione populista extravergine di oliva). A questo punto incorporate all’impasto un cucchiaio di fratture interne alla maggioranza e qualche pizzico di accuse di servilismo ai poteri forti; dopodiché la vostra crisi è pronta per essere innescata! Leggi tutto “Come far cadere un governo?”