La formazione musicale per un mondo migliore

di Michele Puccini

El Sistema” è un progetto didattico legato alla musica che, in collaborazione con il governo venezuelano, negli anni settanta si propone di aiutare i giovani che vivono nei quartieri più poveri del Paese a sviluppare la loro personalità e a diventare cittadini responsabili offrendo loro opportunità ricreative, sociali ed educative. Il modello venne elaborato da José Antonio Abreu, morto nel 2018.

Ex politico, educatore, musicista, economista e pedagogista, Abreu ha lottato a lungo per combattere fenomeni come la criminalità organizzata e la dipendenza da droghe a livello giovanile nella Nazione, infatti molti ragazzi ed adolescenti, a causa della terribile crisi economica che da anni grava sullo Stato, si sono trovati costretti a stare in un altro tipo di “Sistema”, dove lo spaccio, le attività a stampo mafioso e il commercio di persone sono la normalità.

La Fundación del Estado para el Sistema Nacional de las Orquestas Juveniles e Infantiles de Venezuela è l’organo che si occupa di gestire “El Sistema” e lo ha definito come “un progetto che mira ad organizzare sistematicamente l’educazione musicale ed a promuovere la pratica collettiva della musica attraverso orchestre sinfoniche e cori, come mezzo di organizzazione e sviluppo della comunità”.

L’opportunità di vedere il documentario dovrebbe essere apprezzata da tutti e permette di riflettere su molti temi. In primo luogo fa osservare e capire come la musica possa aiutare nel diventare cittadini attivi attraverso un’adeguata formazione musicale e culturale. Leggi tutto “La formazione musicale per un mondo migliore”

E se in fondo Lucrezio avesse ragione sull’amore?

di Silvia Barsotti

Lucrezio, poeta e filosofo latino, nella sua opera De Rerum Natura parla di molti argomenti, tra cui l’amore. Egli ritiene che nella vita di ogni individuo sia necessario provare piacere, un piacere che però non implichi un dolore fisico o morale come invece accade la maggior parte delle volte. Questo perché la filosofia Epicurea ribadisce che l’uomo non si debba mai allontanare dall’atarassia: uno stato di perfetta tranquillità e serenità.

Questo vale anche nell’ambito amoroso: dobbiamo cercare di non permettere a nessuno di costituire un vincolo per noi stessi e soprattutto non bisogna mai far dipendere la nostra felicità da un’altra persona. Nel suo testo Lucrezio dice che siamo soliti essere attratti da ciò che ci uccide, questo perché tutto ciò che rappresenta un’attrazione, da parte nostra, rappresenta allo stesso tempo una debolezza, qualcosa che può privarci della nostra libertà individuale, così ricercata dagli Epicurei. Leggi tutto “E se in fondo Lucrezio avesse ragione sull’amore?”

Forza e solitudine in un fiume di rifiuti

 

di Lisabetta Raffaetà

Sfogliando le riviste del National Geographic alla ricerca di una foto che trattasse il tema dell’inquinamento in Oriente, mi sono imbattuta in questa immagine. Un’immagine che ha come scavato nel mio cuore, mi ha rapita, affascinata e mi ha fatto soffermare su ogni suo piccolo particolare.

Sola, nel silenzio assoluto del mattino, una donna avvolta da uno scialle attraversa il fiume Gange per mezzo di un ponte, un ponte dilaniato, che non è realmente un ponte, ma un ammasso di pietre, terra, residui e plastica.

Il cielo quasi diafano riflette la sua luce nelle acque del Gange quasi a rendere surreale questa fotografia.

La donna percorre cautamente il ponte, lei è sola in mezzo a questa natura violentata e maltrattata, proprio come lo è la vita della maggior parte delle donne dell’India.

Questo ponte non è solo un ponte, ma un vero e proprio sentiero della vita, pieno di imprevisti e pericoli, ma la donna lo attraversa tutti i giorni, questa è la sua vita e non si ferma sulla sponda, non si arrende.

Nel guardare questa foto quello che mi ha colpito è stato il grande senso di solitudine che invade tutta l’immagine, ed il silenzio diventa quasi un grido che esce dall’immagine stessa.

Sì, è proprio così, quello che mi cattura e mi appassiona è quello che non si vede e non si sente e quello che voglio vedere non è solo l’immagine di un  ponte di plastica e di rifiuti che soffoca le acque del Gange, ma la stoffa rossa che avvolge il corpo della donna indiana  quasi a creare una macchia di colore in un paesaggio grigio e senza anima, perché in cuor mio vorrei tanto che quella donna, con la sua piccola veste rossa, diventasse il simbolo della vita che non si arrende, delle donne che nonostante tutto vanno avanti e della speranza che muove il mondo.

 

La pagina bianca dell’essenza

di Veronica Zaffora

Micromegas è un breve racconto, apparentemente di svago, scritto da Voltaire in cui si può notare un atteggiamento critico e ironico verso teorie con cui non era d’accordo. Voltaire infatti nomina molti filosofi del tempo esprimendo indirettamente, attraverso Micromegas, il personaggio principale, la sua opinione sulle loro teorie. Da questo racconto si può facilmente dedurre che Voltaire sosteneva che l’universo fosse aperto e appoggia la teoria della gravitazione universale di Newton e quella dell’attrazione terrestre che implica che la terra ha la forma di uno sferoide, ed è quindi schiacciato sui poli. Su di essa gli esseri umani non sono altro che dei minuscoli atomi.

Micromegas è un giovane gigante abitante del mondo di Sirio, alto ben otto leghe (centoventimila piedi) e un filosofo molto intelligente. Inoltre, servendosi delle forze attrattive e ripulsive viaggiava, da un pianeta all’altro con agilità. Dopo aver esplorato La Via Lattea giunse a Saturno dove i cittadini, in confronto a lui, erano dei nani e si fece amico un piccolo saturniano: il “signor segretario’’. I due si scambiarono molte informazioni a proposito dei rispettivi pianeti confrontando il numero di sensi che avevano: rispettivamente 72 per i Saturniani e 1000 per i siriani; ma scambiarono qualche informazione pure sulla media dei loro anni di vita: 500 grandi rivoluzioni solari per i saturniani e 700 volte di più per i siriani, che non erano comunque mai abbastanza per soddisfarli. La conversazione durò per un po’ concludendosi con la decisione da parte dei due di intraprendere un viaggetto filosofico. Leggi tutto “La pagina bianca dell’essenza”