Quando il merito nasconde il privilegio
di Riccardo Orgolesu*
Negli ultimi vent’anni, il Ministero della Pubblica Istruzione ci ha tirato diversi scherzetti. Prima, senza dirci nulla, ha ben pensato di cancellare “pubblica” dalla sua targhetta. Ora, invece, ci ha addirittura aggiunto la parola “merito”! Beh, certo, questa volta nello scherzo si è portato dietro anche gli altri: pensate che abbiamo addirittura il ministero dello sport. Per non parlare del ministero dell’ambiente e della “sicurezza” energetica, che sostituisce la transizione, o di quello delle politiche del mare (ah, però, pure repubblica marinara!). Giurerei anche di aver sentito un certo sovrano delle foreste, tra i nostri ministri.
Scherzi a parte, il nuovo governo ha apportato numerose modifiche ai nomi dei diversi dicasteri, tanto che alcuni sono davvero irriconoscibili, ed è difficile capire quali fossero fino a qualche mese fa. Sono alterazioni che non necessariamente rispecchiano reali mutamenti nell’area di competenza del ministero, ma sono più che altro un tentativo bislacco e mal riuscito di dare l’idea di un esecutivo che vuole cambiare le cose.
La scelta dei nomi, anche se in alcuni casi non fa ben sperare nel progresso, è coerente con quelle che sono le battaglie tradizionali della destra nostrana: la sovranità, o forse sovranismo, la sicurezza, la famiglia “tradizionale”, per citarne alcune. E, in fondo, cosa ci si poteva aspettare? La destra fa la destra, e in una democrazia è giusto così, con buona pace di chi, come il sottoscritto, questi nuovi nomi proprio non li regge. Leggi tutto “La scuola del merito”