di Alessandro Rosati
“Una volta che avrete imparato a volare, camminerete sulla terra guardando il cielo perché è là che siete stati ed è là che vorrete tornare.”
Così diceva Leonardo Da Vinci nel XV secolo, eppure a più di 500 anni di distanza non sembra essere cambiato molto. Sicuramente sono della stessa opinione anche i 250 ragazzi che attraverso il Corso di Cultura Aeronautica, organizzato appunto dall’Aeronautica Militare, hanno avuto modo di sperimentare un breve volo sui cieli di Lucca.
Il CCA (Corso di Cultura Aeronautica, appunto) è nato per avvicinare gli studenti all’aviazione e più in generale al volo in un’età, dai 16 ai 20 anni, in cui le scelte cominciano ad avere un peso importante. Dal 60° Stormo di Guidonia, base vicino Roma e scuola di volo per giovani piloti, sono partiti gli istruttori che hanno presentato nei vari istituti di Lucca il progetto. Il corso, iniziato il 27 gennaio e sviluppato in due parti, prevedeva quattro lezioni teoriche che introducevano i principi fisici e pratici del volo, terminate con un test riassuntivo.
Come usa dire il Capitano Istruttore Stefano, il CCA “regala gioie” e infatti il test non è stato somministrato con l’intenzione di escludere qualcuno, ma soltanto di stabilire a seconda dei risultati chi avrebbe dovuto pilotare l’aereo a fianco del suo istruttore, oppure chi si sarebbe dovuto accontentare dei sedili posteriori. Se tutto ciò può far pensare ad un ambiente estremamente competitivo, stupirà invece scoprire come in realtà la costante fosse la serenità dell’ambiente, alimentato dall’affabilità di tutta la squadra istruttori e condito da un pizzico di sano agonismo.
La seconda parte del corso si è poi svolta dal 3 al 5 febbraio all’Aeroporto di Lucca-Tassignano, dove ad aspettare i ragazzi c’erano cinque aerei dell’Aeronautica Militare, e precisamente gli storici SIAI Marchetti 208. I velivoli si sono alzati in volo tra lunedì e mercoledì e hanno sorvolato la piana di Lucca, volteggiando e virando in aria. I “ragazzi-piloti”, aiutati dagli istruttori, hanno avuto modo di sperimentare alcune manovre, prima di lasciare i comandi ai piloti veri e propri per un volo in formazione che da terra i cittadini lucchesi avranno sicuramente avuto modo di osservare.
“Esperienza indimenticabile” – è stato bene o male il commento di tutti i ragazzi, provati da un’esperienza sicuramente senza eguali. Per molti forse sarà la prima e ultima volta, per altri invece solo l’inizio di un lungo percorso, per altri ancora, chissà… ciò che rimane è senza dubbio un rapporto stupendo venutosi a creare in poco più di una settimana tra gli istruttori (non solo, anche l’ufficio amministrativo, la segreteria, i meccanici) e i ragazzi. Alla cerimonia conclusiva del 6 febbraio, dove sono stati premiati i due fortunati vincitori dello stage estivo nella base di Guidonia, c’è stata soltanto la conferma di quanto esistesse un legame importante in quella che si potrebbe definire una vera e propria squadra.
Lacrime, sorrisi, commozione e per alcuni anche un pizzico di amarezza per la mancata vittoria. La vittoria però è stata di tutti, nessuno sconfitto: ha vinto il gruppo, i ragazzi, il volo, perché “volare è libertà” come ha sottolineato il Sindaco Tambellini, presente alla cerimonia insieme alle Vicepresidi degli Istituti coinvolti. Tra le tante parole spese, il messaggio più importante è stato lasciato dal Colonnello Paolo Frare e in generale da tutti gli istruttori: nella vita bisogna fare sempre ciò che maggiormente si desidera, anche di fronte alle difficoltà. “Ai ragazzi che non hanno vinto” – ha detto il Colonnello – “dico di non demordere: 30 anni fa ero nella vostra situazione e oggi sono qui”.