Storia di un amore impossibile
di Isotta Iorio
“Perché a qualsiasi altro racconto preferiamo quello d’un amore impossibile? proprio perché ci piace bruciare ed essere coscienti di ciò che brucia in noi”. Questa citazione riassume il contenuto del mito di Tristano e Isotta, basato su una passione ardente e incessante, che lega i due amanti anche dopo la morte.
Sono numerosi gli scrittori che amano raccontare questo amore, e sono in grado di far immedesimare il lettore, e fargli provare forti e belle emozioni; ed è questo il caso di Thomas, che con il suo libro è riuscito ad approfondire gli aspetti fondamentali del famoso mito, in primo luogo, il concetto di “amor fole” ovvero il desiderio irresistibile del piacere amoroso, che annulla qualsiasi potenzialità dell’amante, fino portarlo a trasgredire ogni regola morale e/o sociale.
I due amanti infatti, dato il fallimento del tentativo di sopprimere questo amore, sono colpevoli di adulterio e di infedeltà, e nonostante provino dispiacere nel tradire il proprio marito (nel caso di Isotta) e il proprio zio (nel caso di Tristano), non sono in grado di controllare i loro sentimenti. Essendo che tale amore è causato da un elemento magico, il famoso “filtro d’amore” (elemento chiave della letteratura antica), i due possono essere considerate delle vittime: non è stato volontario il loro innamoramento, non hanno deciso loro di essere infedeli e di ferire i loro cari, perciò non possono essere puniti per qualcosa di cui non hanno avuto controllo.
Il fatto che ci sia un forte contrasto nelle presentazioni dei personaggi, combattute tra vittimismo e colpevolezza, rende ancora più interessante il libro. Il successo del mito di Tristano e Isotta, non è dovuto soltanto alla letteratura, anzi, gran parte di esso è dovuto alla musica, attraverso la quale l’ascoltatore può percepire i momenti salienti del mito e può avvicinarsi all’idea di “amor fole” di cui abbiamo in precedenza parlato; il compositore tedesco Richard Wagner infatti, ispirandosi al suo amore impossibile per Matilda Wesendonck, è riuscito a mettere in scena uno spettacolo musicale, intitolato “Tristan und Isolde”, opera suddivisa in tre atti che è stata in grado di emozionare tutti coloro che hanno avuto modo di entrarvi in contatto.
Sorge spontanea la domanda: cosa ha di tanto speciale per suscitare tali sensazioni? La risposta a questa domanda è riassumibile in poche righe: prima di tutto grazie al contrasto tra giorno e notte, specchio del rispettivo contrasto tra volontà di vita e desiderio di morte, nel quale gli innamorati spesso si rispecchiano; poi la accortezza con cui viene trattato il tema della passione amorosa, che porta all’ossessione e perfino alla morte, e il tema dell’amore svincolato dai legami umani, libero e incontrollato, ma allo stesso tempo impossibile e irrealizzabile.
E infine anche grazie all’aspetto tecnico dell’opera, basato sul contrasto tra rime e allitterazioni: Le rime stabiliscono tra le parole un’intesa forzata, che può essere associata al legame che il matrimonio stabilisce tra i due sposi.
Mentre Le allitterazioni legano le parole con profondi e particolari richiami involontari, che possono essere associati ai legami inconcepibili e incontrollati della passione amorosa.
Thomas, Tristano e Isotta, traduzione dal francese antico di Fabio Troncarelli, Garzanti editore, XXI, edizione, 2018.