di Francesco Bertoli
La giovanissima ballerina Charlotte Nebres, di 11 anni, reciterà quest’inverno la parte di Marie, la protagonista dell’opera teatrale Lo Schiaccianoci, una tra le più famose produzioni di George Balanchine del capolavoro di Čajkovskij ed evento tipico della stagione natalizia nella Grande Mela. Lo spettacolo si svolgerà a New York, al Lincoln Center, e verrà presentato fino al 5 gennaio 2020. Ciò che fa più scalpore però, è il fatto che per la prima volta in 65 anni la New York City Ballet, la compagnia di ballo fondata nel 1948 dallo stesso Balanchine, che possiede il repertorio più vasto rispetto a qualsiasi altra compagnia americana, abbia scelto per la prima volta una ragazzina di colore per recitare questa parte.
“È un affarone” – ha detto Charlotte ai giornalisti del New York Times: – “Tuttavia questo è il modo in cui sono cresciuta, perciò per me non c’è nulla di straordinario”. La giovane è infatti cresciuta guardando Misty Copeland, che diventò la prima ballerina di colore del teatro dell’American Ballet quando Charlotte aveva solo 6 anni. Ha spiegato poi che per lei è stata un’ispirazione e che rappresentava lei e tutte le persone come lei. Il padre della ragazzina viene dalle Filippine, mentre la madre Danielle è Cubana, di Trinidad. Anche lei era una ballerina e ha detto ai giornalisti che proprio per questo motivo è rimasta molto stupita quando la figlia le ha detto di aver avuto la parte.
Danielle ha poi aggiunto che quando ha raccontato a Charlotte che sarebbe stata la prima protagonista di colore della produzione, lei avrebbe ribattuto dicendo: “Wow, mi sembra un po’ tardi. Non sai cosa vedono gli altri in tua figlia – ha continuato fieramente la madre – ma sicuramente vedono qualcosa in lei”.
Nel cast dello spettacolo sono comunque presenti anche ballerini di altre nazionalità: un ragazzo è di origini cinesi, un altro che ha genitori sud-asiatici e un’altra ragazza che è invece di origine coreana. Nebres ha quindi detto ai giornalisti: “È fantastico poter rappresentare non solo la nostra scuola di danza, ma tutte le nostre culture, ci potrebbe essere qualcuno nel pubblico che potrebbe pensare: “posso farlo anch’io”.
Fin dagli anni settanta la compagnia ha avuto soltanto occasionalmente un ballerino afro-americano nel cast della produzione, adesso di 62 studenti della scuola dell’American Ballet che fanno parte della compagnia di Balanchine, 21 non sono di origini americane.
“Quando ballo mi sento libera e mi sento forte. Sento di poter fare qualsiasi cosa. Mi rende felice e ho intenzione di fare ciò che mi rende felice. Non c’è bisogno di pensare ad altro”. Ha affermato la giovane Charlotte, che sta realizzando quello che per lei è sempre stato un sogno.