di Aurora Massei
Gli uomini vengono da Marte le donne vengono da Venere è un saggio del 1992 scritto dallo psico sessuologo John Gray. Prima di spiegarne il contenuto, vorrei però raccontare come sono arrivata a decidere di iniziarne la lettura, non essendo nemmeno presente nella lista di libri consigliati dal professore, e mai citato in classe.
Un freddo giorno di febbraio, tra fulmini e pioggia nella passeggiata di Viareggio, mi riparai sotto la tettoia della magnifica libreria della passeggiata, decidendo poi di addentrarmi tra le pile di libri di psicologia. Tra i tanti presenti, fui colpita dal titolo di questo libro, alquanto insolito, e mi misi a leggere qualche pagina ispirata dai titoli dei vari capitoli.
Uscii dalla biblioteca senza comprare il libro e finita la pioggia continuai la mia passeggiata. Qualche sera più tardi, nel salotto di casa mia, mi misi a frugare tra i libri di mia mamma e cosa trovai? Proprio quel libro, un po’ polveroso e lasciato alla ventiduesima pagina da mia mamma, che probabilmente non lo aveva trovato soddisfacente per i suoi gusti.
Lasciai il libro sulla scrivania di camera mia, ma senza aprirlo per mesi, fino a che una sera, guardando il famoso film Ragazze di Beverly Hills, notai che Cher, la protagonista, consiglia alla sua amica di leggere proprio Gli uomini vengono da Marte le donne vengono da Venere.
Per me fu il segno finale che mi convinse a cimentarmi nella lettura di questo saggio. Amando la psicologia e pensando che in qualche modo potesse essermi utile non solo per il mio futuro da universitaria in questo ramo, ma anche per le mie relazioni interpersonali, iniziai a leggerlo molto attentamente anche perché ero curiosa di capire la metafora del titolo.
Piccolo spoiler: far finta di provenire da pianeti diversi per John Gray è una strategia utile per non perdere di vista le differenze tra uomo e donna e riuscire così ad affrontare la vita di coppia più serenamente e in modo più realistico. Infatti si può già capire il senso di questo bizzarro titolo dalle prime pagine del primo capitolo.
Il libro insiste molto sulla necessità di avere una certa consapevolezza delle differenze tra i due sessi per accettare alcuni comportamenti del partner e capire che erroneamente pensiamo che gli altri pensino, reagiscano e comunichino come noi. Ho trovato molto divertenti i “nomignoli” attribuiti da Gray per dare un’idea maggiore di ciò che vuole dire, come “il mister aggiusta tutto” figura dell’uomo che è incapace di ascoltare la compagna se non per offrirle solo soluzioni.
Inoltre l’autore ricorre anche a diverse metafore per far comprendere al meglio il concetto che vuole spiegare, come “la caverna”. Infatti, in situazioni difficili, spiega Gray, l’uomo ha bisogno di allontanarsi da tutti per pensare; perciò si soprannomina questo momento di isolamento come “la caverna”, che fa capire in maniera simpatica il significato di distacco di cui necessita un uomo quando deve ritrovare se stesso. Un atteggiamento del genere è incomprensibile per noi donne, poiché noi tendiamo a esternare tutti i nostri malumori, e è da qui che scaturiscono molte discussioni.
Insieme a molti altri soprannomi e metafore, l’autore quindi ci fa capire l’importanza della consapevolezza che gli uomini e le donne purtroppo non sono uguali, ed è veramente importante esercitarci a comunicare in modo efficace e rispettoso le proprie emozioni e i propri sentimenti.
John Gray, nel suo saggio cita anche esempi pratici e situazioni che si sono create realmente nei propri seminari che svolge regolarmente, ma anche nella propria casa, con sua moglie Bonnie, partendo quindi da un’analisi concreta della situazione appena descritta.
Inoltre si possono trovare anche degli elenchi di frasi che le donne o gli uomini dicono e come vengono fraintese dall’altro sesso. Uno dei tanti consigli dati da Gray, che più mi è rimasto a cuore è quello di scrivere lettere d’amore che insegnano a esprimere in modo autentico ed esauriente tutti i sentimenti, e sanare una nostra sofferenza interiore attraverso la percezione dei 4 aspetti primari, ossia la collera, la tristezza, il dolore e la paura. Dando sfogo alla nostra sofferenza, la lettera permette così di liberarcene.
Devo ammettere che per quanto possa essere utile, ho trovato il libro troppo ripetitivo: mi sembrava che ciclicamente ripetesse gli stessi concetti tanto da essere tentata di saltare delle pagine perché stufa di leggere sempre le stesse cose. Inoltre forse Gray si è concentrato troppo sulle donne, alcune volte infatti sembra quasi che le “difenda” dai comportamenti maschili, facendo sembrare in molti casi che siano più gli uomini che devono adattarsi alle donne che viceversa.
In molti casi mi sono ritrovata coinvolta in situazioni spiegate dall’autore con il mio ragazzo, come per esempio il suo rifugiarsi nella caverna, che prima non comprendevo; oppure il reprimere sentimenti negativi ed evitare litigi soffocando i propri sentimenti, cosa che spiega l’autore, è altamente dannosa.
Oltre a preziosi consigli per le coppie, ho trovato anche molti suggerimenti utili per rapporti di altro genere, come quello padre-figlia. In conclusione, posso dire che questo libro può essere molto utile per uomini e donne che desiderano comprendersi e rispettarsi, ma forse avrei preferito leggerlo tra qualche anno, dove probabilmente essendo anche più matura e con un vero e proprio rapporto di coppia che potrebbe includere anche una convivenza avrei potuto accogliere a pieno molti altri dei suoi suggerimenti.