Come conigli

Il silenzio del governo sulla violenza squadrista

di Riccardo Orgolesu*

È passata più di una settimana dall’aggressione avvenuta davanti al Liceo Michelangiolo, a Firenze, il 18 febbraio. Sei sono gli indagati, di cui tre maggiorenni, appartenenti al movimento di estrema destra Azione Studentesca legato a Fratelli d’Italia.

Mentre proseguono le indagini, e continuano a saltare fuori filmati in cui si vede chiaramente il pestaggio, ai danni di due studenti del Liceo, su diversi “giornali” sono prontamente apparsi articoli in cui si cerca di minimizzare l’accaduto, trasformando opportunamente l’aggressione in rissa e giustificandola come una bravata, un errore commesso da ragazzi giovani e immaturi. Salvo poi ribaltare la frittata e accusare gli aggrediti, colpevoli di aver provocato quei poveri adulti indifesi che stavano effettuando un volantinaggio non annunciato alla questura. Infine, si passa abilmente a parlare di altro, tirando fuori dal cilindro i cortei, le manifestazioni e le pericolosissime scritte di sinistra sui muri, che sarebbero assai peggiori di un pestaggio. Non fraintendiamoci, certi slogan da corteo e certe minacce ricevute dagli esponenti del governo sono imperdonabili, ma sono state condannate dalla sinistra, anche se la propaganda di destra afferma il contrario. Leggi tutto “Come conigli”

“Ho tatuato il numero sul suo braccio sinistro e lei ha tatuato il suo nome nel mio cuore”

di Leonela Zelna

Il tatuatore di Auschwitz è un romanzo di Heather Morris, una scrittrice neozelandese che debuttò proprio con quest’opera. Pubblicò questo libro l’11 gennaio 2018 e iniziò ad avere subito successo. Ad aiutare in questo la scrittrice neozelandese fu proprio Lale, protagonista del libro, che in vari incontri le parlò di lui e Gita.

Lale e Gita sono due ebrei deportati ad Auschwitz nel 1942. Lale è un uomo molto coraggioso e intelligente con caratteristiche da leader infatti grazie al suo carattere riesce ad ottenere il lavoro di “Tatowierer” ossia il tatuatore del campo che lo porta a faticare meno degli altri lavoratori e ad avere alcuni privilegi, come una camera tutta sua. Lale sa che deve lavorare veloce e a testa bassa per non far infuriare le SS, ma detesta tatuare soprattutto donne e bambini perché non vorrebbe causargli dolore, e quando arriva il turno di Gita alza gli occhi e si perde in quelli di lei. Da lì nasce il loro amore, Lale fa di tutto per incontrarla, rischiando pure la sua propria vita. Leggi tutto ““Ho tatuato il numero sul suo braccio sinistro e lei ha tatuato il suo nome nel mio cuore””

Le donne nella Costituzione italiana

 

di Lisabetta Raffaetà

2 Giugno 1946, sulle pagine del Corriere della Sera, quel giorno, risaltava un articolo dal titolo molto interessante: “Al seggio senza rossetto!”. Forse alle ragazze e alle donne di oggi questa frase potrebbe sembrare quasi provocatoria, ma nel 1946 le donne, immagino, furono ben contente di non mettere il rossetto per andare ai seggi perché questa era la loro prima volta in cui venivano chiamate a votare non solo in occasione del referendum tra monarchia e repubblica, ma anche per eleggere i membri della Costituente.

Sì, proprio così, quella Costituente che di lì a due anni, dopo un lungo lavoro, avrebbe dato vita alla Costituzione italiana. Noi donne moderne dovremo ringraziare quelle signore che andarono a votare, magari lasciando il rossetto nelle loro borse o a casa, per non correre il rischio di sporcare e annullare le schede elettorali che con le labbra andavano sigillate. Sicuramente non sono così grande da poter capire ancora del tutto gli eventi della storia, ma è intuibile che grazie alla partecipazione di milioni di donne al voto di quel famoso 2 Giugno, si riuscì ad avere una rappresentanza femminile all’assemblea costituente: di settantacinque membri eletti, ventuno erano donne. Ricordiamo Nilde Iotti, Maria Federici, Teresa Noce, Angelina Merlìn, Adele Bei…. Che nonostante i diversi orientamenti politici si trovarono unite e compatte nel portare avanti quello che alle donne più stava a cuore: la pari dignità. Leggi tutto “Le donne nella Costituzione italiana”

I colpi di Stato

Che cosa accomuna i tentativi di rovesciamento del potere, dall’antichità a oggi

Di Riccardo Orgolesu*

Ammettiamolo, ci sono certi eventi che ci sembrano lontani, che sembra impossibile capitino proprio a noi, proprio qui, o anche solo vicino. L’idea che questi eventi possano toccarci ci spaventa, al punto che anche solo al sentir nominare guerre, stermini e catastrofi varie scatta la reazione pavloviana della negazione. Non può succedere, perché dovrebbe? Certo, è vero che, ormai, dopo l’esperienza del nazifascismo, l’Europa dovrebbe avere gli anticorpi un po’ per tutto, eppure, con il ritorno della guerra in Europa, e la sconcertante leggerezza con cui si banalizza, ormai, qualsiasi celebrazione e apologia del fascismo, perlomeno un po’ di sdegno dovrebbe essere d’obbligo.

Il tema dei colpi di stato non è un tema allegro. Non lo è, perché, per esempio, è stato con un colpo di stato, la famosa marcia su Roma, che il fascismo ha preso il potere in Italia. Il colpo di stato in un Paese democratico non è che l’assassinio della democrazia, il barbarico omicidio delle istituzioni, il rovesciamento e la presa di potere da parte di una persona, o di un gruppo più o meno nutrito, che si beffa di tutti quei processi democratici che dovrebbero essere alla base di ogni organizzazione politica. Leggi tutto “I colpi di Stato”