Un idiota veramente intelligente

di Giulia Organi

   Quando si parla di Fëdor Dostoevskij, L’idiota probabilmente non è il primo libro che ci viene in mente. Delitto e castigo, I Fratelli Karamazov, I demoni sono certamente i titoli più celebri attribuiti all’autore, ma la mia attenzione è stata proprio colpita dall’Idiota, forse per il titolo un po’ “particolare”. La storia si svolge nella Russia del diciannovesimo secolo, anche se il periodo storico rimane marginale e fa solo da sfondo alla vicenda. Come suggerisce il titolo, la figura principale è quella del principe Myskin, il protagonista considerato da tutti un’idiota. Mentre mi perdevo nelle pagine di questo intricato romanzo ho riflettuto molto su questa figura e sul perché tutti lo definissero un idiota: Lev Myskin non è un idiota nel vero senso del termine ma è considerato tale per il suo atteggiamento fin troppo buono, altruista e ingenuo, per il quale viene spesso deriso e talvolta sfruttato.

   Il principe, all’inizio del romanzo, in una mattina di fine novembre, fa la conoscenza di Parfen Rogožin, un uomo benestante e di temperamento aggressivo, follemente innamoratodiNastas’ja Filippovna, la mantenuta di un ricco possidente di cui Myskin a sua volta si innamora dopo averne visto un ritratto quello stesso giorno a casa degli Epancin, i suoi unici parenti rimasti in vita. Quando s’incontrano, Nastasja Filippovna rimane colpita dalla bontà del principe, ma il disgusto che prova per se stessa la induce a fuggire via da lui, con Rogožin, convinta che Myskin meriti una persona migliore al suo fianco. Questa persona, secondo Nastas’ja è la figlia del generale Epancin, Aglaja, una giovane ragazza, bellissima, tenace e soprattutto orgogliosa che finisce per innamorarsi del principe, che offende e deride per nascondere il forte sentimento che prova per lui.

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Il futuro della cattedrale di Parigi

Un’intervista al professor Paolo Vannucci a cura di Alessandro Vannucci

   Per capire le cause dell’incendio di Notre Dame a Parigi e sapere quali sono le proposte per la ricostruzione della cattedrale è stato intervistato il prof. Paolo Vannucci, ordinario di meccanica delle strutture all’Università Paris-Saclay, direttore del progetto di ricerca Cathédrales Durables per la protezione dei monumenti contro gli attacchi terroristici, membro del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Scienziati per la Ricostruzione di Notre Dame.

   1D Quali sono le particolarità strutturali della cattedrale di Notre Dame e dove si è sprigionato l’incendio?

   1R Notre Dame è stata costruita a partire dal 1163, le sue dimensioni la inseriscono nel gruppo delle più importanti cattedrali gotiche; ha 5 navate, matronei di grande ampiezza e gli archi rampanti più grandi al mondo. La sua copertura, costituita da una struttura in legno chiamata la foresta, perché composta da circa 1300 querce, corrispondenti a circa 20 ettari di foresta, è andata distrutta nell’incendio del 2019.

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