di Michele Puccini
L’intelligenza artificiale, spesso abbreviata come IA o AI, è uno dei fenomeni più complessi, affascinanti e discussi del nostro tempo. Ma che cos’è veramente? Quando parliamo di intelligenza artificiale, ci riferiamo a sistemi informatici progettati per eseguire compiti che normalmente richiederebbero l’intelligenza umana. Questi compiti includono il riconoscimento vocale, la traduzione linguistica, il riconoscimento delle immagini, la capacità di prendere decisioni, risolvere problemi e apprendere dall’esperienza. Tuttavia, l’immagine che spesso ci costruiamo dell’IA è molto lontana dalla sua realtà odierna: non si tratta di robot senzienti o coscienti come quelli del cinema, ma di software raffinati capaci di elaborare grandi quantità di dati e di eseguire azioni basate su regole o pattern rilevati. Nel quotidiano, l’intelligenza artificiale è già parte integrante della nostra vita, spesso senza che ce ne accorgiamo. Quando navighiamo su internet e vediamo suggerimenti personalizzati, quando parliamo con un assistente vocale sul nostro smartphone, quando riceviamo una previsione meteo precisa o una diagnosi medica supportata da un software, stiamo interagendo con l’IA. Anche il funzionamento di molte infrastrutture pubbliche, dei trasporti, del commercio elettronico e persino della giustizia si affida a sistemi intelligenti per migliorare efficienza e precisione. In apparenza invisibile, l’IA è già ovunque. Tuttavia, le potenzialità dell’intelligenza artificiale non si fermano qui. I cosiddetti massimi sistemi, ovvero le grandi strutture che regolano le nostre società, sono già oggetto di una trasformazione profonda grazie all’adozione dell’IA. L’economia, la sanità, l’istruzione, l’ambiente e la sicurezza sono settori in cui gli algoritmi possono supportare scelte strategiche, prevedere scenari futuri, ottimizzare le risorse e intervenire in modo tempestivo. Ma ciò che è ancora più interessante è la trasposizione di queste potenzialità nel contesto locale: una città può diventare “intelligente” se integra questi strumenti in modo etico e responsabile. Leggi tutto “Decido veramente io?”